Anche questa mattina, l’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana (Psa) in Sardegna è tornata a Desulo ed Orgosolo, dove sono in corso alcuni abbattimento di maiali al pascolo brado illegale, non registrati e privi di controlli sanitari. Come nell’intervento precedente, il personale dell’Udp si è coordinato con la Prefettura e la Questura di Nuoro.
Nell’intervento precedente dell’8 dicembre erano stati abbattuti 210 suini, oltre a Desulo ed Orgosolo anche Arzana, e dai controlli sanitari, effettuati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs), era emersa una sieropositività al virus superiore al 75%, con picchi di oltre l’80% negli animali abbattuti a Desulo. Pochi giorni dopo, l’intervento con 60 maiali abbattuti a Villagrande Strisaili, in località “Is Eras”, con il 100% dei primi 24 campioni prelevati risultati sieropositivi alla malattia, a conferma di una forte presenza in Barbagia ed Ogliastra.
“Abbiamo a che fare con una bomba a orologeria – ha commentato il direttore generale dell’Izs, Alberto Laddomada – su cui è necessario intervenire senza indugio, spezzando la catena che, partendo dal pascolo brado, continua ad alimentare la diffusione della Psa, fra maiali e maiali o fra maiali e cinghiali. La situazione complessiva della malattia nella nostra isola è gradualmente molto migliorata negli ultimi due anni, grazie ad un rafforzamento dei controlli sanitari: negli ultimi cinque mesi si è verificato un solo focolaio, prontamente controllato, in allevamenti regolari. Ma questi sforzi rischiano di essere vani: se non si agisce al più presto e con la massima determinazione nei confronti dell’allevamento brado, rischiamo di dover combattere una nuova ondata di diffusione della malattia anche negli allevamenti registrati, in particolare quelli a carattere familiare. Gli allevatori regolari, la grande maggioranza, sono perciò i primi ad avere l’interesse che la minaccia rappresentata dal pascolo brado illegale venga eliminata”. (red)
(admaioramedia.it)