Prosegue il dibattito scaturito dalla posizione dell’Unione delle Curie della Sardegna e dalla successiva sollecitazione nei confronti della politica a prendere posizione da parte del Comitato civico per l’istituzione del Tribunale di Olbia, che attraverso il suo presidente, Ciriaco Pileri, aveva chiesto agli esponenti politici cittadini di prendere una posizione netta a favore del trasferimento del Tribunale da Tempio a Olbia.
“In merito alla riforma della geografia giudiziaria italiana che dovrebbe a breve vedere la luce, è auspicabile che ponga una volta per tutte la parola fine a quella annosa anomalia che vede il paese di Tempio Pausania ancora sede di un Tribunale che giudica quasi esclusivamente cause civili e procedimenti penali che originano in realtà da Olbia e dalla Gallura costiera”. É quanto dichiara il coordinatore cittadino di Sel, presidente della Commissione consiliare per i rapporti col Polo giudiziario del Comune di Olbia, Antonio Piras.
Secondo il consigliere di Sel la sede attuale rappresenta “un anacronismo che comporta disagi e diseconomie a utenti, magistrati e professionisti non solo Olbiesi, ma anche provenienti dalla Penisola e stranieri. Al di fuori dei freddi dati numerici in termini di residenti, già di per se espliciti, non bisogna dimenticarsi di cosa diventi la c.d. “Bassa Gallura” nei mesi tra maggio e ottobre, con presenze paragonabili in Sardegna soltanto a quelle del Cagliaritano. Presenze che impattano ovviamente sul contenzioso civile e penale. Così come non possono sottacersi le importanti dinamiche criminali, anche di natura internazionale, che purtroppo interessano Olbia e che rendono necessaria la presenza in loco, e non ad un’ora di macchina, di magistrati, Procuratori della Repubblica e sezioni di polizia giudiziaria. La posizione assolutamente infelice di Tempio, al centro si, ma distante da tutto, lontana da porti e Aeroporti e la pietosa, irrimediabile, condizione delle strade parlano da sole. Non dimentichi parimenti la politica tempiese, che adesso parla di tentativo di “scippo”, che mentre Olbia e i comuni si adoperavano per il salvataggio della moribonda sezione distaccata, alle falde del Limbara a parole ci si diceva solidali ma in realtà si lavorava alacremente giorno e notte per convertire un edificio scolastico in un Palazzo di Giustizia e fagocitare così tutto il contenzioso “costiero”.E neppure ci si dimentichi, a dimostrazione di come essa rappresenti il vero volano demografico ed economico del territorio gallurese, di quanti professionisti dell’alta Gallura abbiano deciso di aprire lo Studio proprio a Olbia, in maniera legittima ma di fatto erodendo pure le aspettative di lavoro dei colleghi “indigeni”.
E’ poi intervenuto il gruppo consiliare di Forza Italia per sostenere l’istituzione del nuovo Tribunale circondariale di Olbia: “È una conquista per la Città di Olbia e tutto il territorio. La nuova geografia giudiziaria, che prevederebbe l’istituzione del Tribunale circondariale di Olbia con l’annessione dei territori dei comuni di Budoni, San Teodoro, Alà dei Sardi e Buddusò, pone fine ad un anomalia durata troppi decenni. Forza Italia ha sempre difeso il mantenimento degli uffici giudiziari in Città e con la stessa determinazione continuerà a farlo fino al raggiungimento dello storico traguardo dell’Istituzione del Tribunale circondariale di Olbia. Il lavoro svolto da tutti, in primis dal Comitato civico, presieduto dall’avvocato Pileri, sarebbe un riconoscimento verso la nostra grande comunità”
Anche il Meetup locale “Amici di Beppe Grillo”, in attesa di diventare formalmente Movimento 5 Stelle si schiera a favore del trasferimento della sede del Tribunale da Tempio a Olbia, “ribadendo il proprio sostegno all’iniziativa di democrazia partecipata.. Proposta, che a partire dal 2013 ha visto raccolte 22mila firme di cittadini galluresi a sostegno del trasferimento della sede di autorità giudizi aria a Olbia. A riprova del sostegno costante a un progetto che vede coinvolti cittadinanza e territorio, l’iniziativa a firma del M5S datata 2013, Parlamento in Movimento: Missione Gallura, in cui le 22mila firme furono consegnate ai parlamentari presenti all’incontro. In merito alla prossima razionalizzazione della geografia giudiziaria, il Meetup insiste sul dato di fatto che la Gallura necessiti di un presidio di autorità giudiziaria, che tenga conto dei dati numerici riferiti all’utenza, e non sia meramente funzionale al mantenimento dello status quo. I dati relativi ai contenziosi mostrano un 75% di provenienza da territorio olbiese e fasce costiere, mentre quelli demografici evidenziano che il capoluogo gallurese detiene i requisiti per accogliere un’istanza di tale portata. L’iniziativa del trasferimento del Tribunale rappresenta non una scelta di parte, bensì la difesa dell’interesse oggettivo della cittadinanza. Il tutto nel rispetto del principio democratico che ha espresso 22mila consensi a favore di una risoluzione in merito a un problema, che da troppo tempo affligge le esigenze del territorio”.
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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