Olbia è la quarta città dell’Isola per popolazione ed è al terzo posto per attività turistica. Ha una peculiarità: un discreto movimento anche nei mesi non estivi dovuti a motivi di lavoro (università, scuola, enti pubblici, commercio), così come Cagliari, Alghero e Sassari.
Occorre precisare che mentre per Olbia, e per Arzachena, si hanno dati provvisori, non validati Istat, così non è per le altre località della ex provincia di Olbia-Tempio. Negli alberghi della zona vi dovrebbero essere state oltre 500.000 presenze in più (4.043.000 contro 3.534.000): 36.000 a Olbia e meno di 4.000 ad Arzachena. Da un’indagine fatta circa 20 anni fa, elaborando dati Enel e Istat, risultava ad Olbia una quantità di seconde case notevole (prima in Sardegna): erano oltre 7.000 con circa 30.000 posti letto, che dovrebbero essere in parte utilizzate da proprietari (30-40%), le altre affittate per uso turistico. Questo significa, con lo stesso Indice di utilizzazione alberghiero, circa 3 milioni di presenze. Da allora le costruzioni non dovrebbero essere aumentate molto, mentre è possibile che siano aumentate le presenze turistiche ‘private’ nelle case di proprietà (affittate per una parte del tempo).
L’attività turistica a Olbia è troppo limitata, la città è molto dinamica in tanti settori ma non in questo: non è chiaro come l’Amministrazione comunale consideri il valore reale del turismo. Vi è un ottimo Museo, alcuni siti archeologici non adeguatamente valorizzati, una splendida chiesa romanica. L’offerta è però piuttosto ridotta per creare un interesse culturale. Probabilmente dovrebbe fare di più per la promozione e l’offerta, come il resto della Gallura, sommando le proprie forze e possibilità con quelle delle regioni storico-geografiche vicine. Non basta certo una politica basata su grandi eventi: occorre verificare quanto costano, quanto durano e rendono. Interessante il progetto di sviluppo dell’Unione dei Comuni della Riviera di Gallura con la Comunità Montana del Monteacuto: bisognerebbe estenderlo a tutti i comuni, compresa Olbia che stranamente è fuori dalle Unioni dei comuni galluresi. Vi sono complessivamente 8.745 posti letto, di cui 6.280 in alberghi e poco meno di 2.500 nei complementari. Degli alberghieri circa 2.000 letti si trovano in città, gli altri lungo la costa in varie zone, Porto Rotondo, Portisco ecc. Ritenendo che questi ultimi abbiano, come tutti gli alberghi della costa, un’attività quasi esclusivamente nel periodo estivo, quelli in città lavorano pure negli altri mesi, anche se non molto. Infatti si può rilevare che da novembre 2015 a marzo 2016 vi sono state presenze per circa un 10% (ad Arzachena neanche 1%) ed anzi nell’intera zona in quei mesi vi è attività praticamente solo ad Olbia.
Le presenze (pernottamenti) sono state complessivamente 767.000 di cui 355.000 di italiani (46%) e 412.000 di stranieri, con un incremento del 9,1%. Negli alberghi, dove va l’88% della clientela, le presenze sono state 673.000 con un incremento del 5,5% sull’anno precedente (637.000); per il 44% sono di italiani 299.000 contro 276.000 del 2015 (+ 8,5%) e 374.000 di stranieri contro 362.000 (+3,3%). Nel quadrimestre estivo, che ha il 72% delle presenze, si sono avuti i maggiori aumenti, gli italiani sono cresciuti anche negli ultimi tre mesi e gli stranieri in settembre e in ottobre, non si sa se negli alberghi della città o della costa, in tutto sono 10.000. Si può fare un’ipotesi per valutare le presenze per lavoro: facendo una media dei mesi senza attività turistica e poi moltiplicando per 11 mesi lavorativi risulterebbero tra 90.000 e 100.000 presenze, cifra costante per i due anni 2015 e 2016. La capacità ricettiva è in diminuzione: nel 2014, vi erano 56 alberghi con 6.800 letti; nel 2015, ancora 56 con 6.590 letti; nel 2016, 53 con 6.280 (2 a 5 stelle con 476 posti, 27 a 4 stelle con 3.690 posti, 17 a 3 stelle con 1.046 posti). Lo IU annuale è stato 29,4, in agosto 75,6, in luglio 70,7, nel quadrimestre estivo 64,4. Vi è stato un aumento rispetto agli IU precedenti, nel 2014 23,6, nel 2015 26,5.
Il soggiorno medio generale è stato 3,3: negli alberghi 3,2, italiani 2,9, stranieri 3,5; massimo mensile italiani ad agosto (4,7) e luglio (4,1), stranieri, luglio e agosto (3,7). In leggero aumento gli esercizi extralberghieri che hanno il 30% dei posti letto con solo il 12% delle presenze (1 campeggio con 644 posti, 26 alloggi affittacamere con 1.217 posti, 71 b&b con 294 posti), dai numeri disponibili sembra che lavorino molto poco anche nel pieno dell’estate. Le presenze sono state 94.500 contro 66.000 del 2015 con un incremento del 43,7% (nel 2014 erano 68.000): 60% sono italiani, 56.000 contro 39.000, mentre gli stranieri sono oltre 38.000 contro 27.000.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)