Al termine di una lunga indagine, partita a settembre 2016 e svolta congiuntamente da Nipaf-Corpo forestale, Carabinieri e Polizia di Lanusei, coordinati dal Procuratore capo della Procura di Lanusei, Biagio Mazzeo, è stato scoperto un importante traffico illecito di armi clandestine, munizioni ed esplosivo militare, oltre ad altri reati contro il patrimonio ed al commercio di droga.
Perciò, alle prime ore di oggi, i reparti interforze, con il supporto di elicotteri ed unità cinofile, nell’ambito dell’operazione “Diablo”, hanno arrestato e condotte in carcere quattro persone: Vincenzo Beniamino Marongiu (45enne di Arzana), Nicolò Piras (27enne di Arzana), Luigi Federico Laisceddu (35enne di Arzana) e Stefano Marongiu (33enne di Cardedu). Tredici sono state denunciate in stato di libertà e numerose perquisizioni sono state effettuate in tutta l’Ogliastra.
Lo scorso 8 ottobre 2016, dopo una rocambolesco tentativo di fuga sui tetti, i carabinieri, con l’ausilio di un elicottero, avevano già arrestato i quattro, che si trovavano all’interno di una vecchia abitazione abbandonata ad Arzana con piante di marijuana e infiorescenze in essiccazione: in totale oltre 7 chili. Le successive perquisizioni nelle loro case avevano permesso di trovare diverse armi clandestine con relativi contrassegni obliterati-abrasi. Le armi modificate, talvolta vendute dalla banda, erano il frutto di furti mirati compiuti dai quattro.
Dalle indagini è stato accertato che Marongiu era promotore e capo della banda e le migliaia di intercettazioni fatte dagli uomini del Commissariato di Lanusei, del Nipaf-Ispettorato forestale e della Compagnia di Lanusei hanno evidenziato come il gruppo fosse inserito in un esteso traffico di armi tra Arzana, come centro nevralgico, e diversi paesi ogliastrini.
E’ emerso anche un grosso furto di armi (due pistole Beretta, tre fucili, una carabina con ottica di puntamento in fibra ottica) avvenuto a dicembre 2014 a Lanusei nelll’abitazione dell’avvocato Contini e del fratello veterinario. Buona parte delle armi sequestrate corrispondono a quelle rubate alla famiglia Contini. Inoltre, il 25 luglio 2017 un vasto incendio su svariati ettari di macchia mediterranea ad Arzana aveva distrutto e portato alla luce numerose armi che il gruppo arzanese aveva interrato e celato nei tronchi di alcuni alberi.
Alcuni fucili erano stati recuperati da Laisceddu, approfittando di un servizio di volontariato come operatore della Protezione civile, che poi aveva provveduto a nasconderli altrove. Numerose armi erano nascoste ad Arzana, tra queste anche un fucile Kalashnikov, venduto da Marongiu nel 2005 (reato prescritto). I quattro erano pronti a compiere atti ritorsivi, anche mediante l’uso di esplosivo militare (trovato in possesso di Marongiu e trafugato nel deposito militare di Campomela il 18 aprile 1997, reato per il quale è stato già condannato), contro vari rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della magistratura, coinvolti nelle indagini e contro chiunque ostacolasse la loro attività criminale. Il capo della banda insieme a Piras erano avvisati orali, così come Laisceddu. Per Marongiu, su richiesta del Questore di Nuoro, era stata applicata anche la misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora ad Arzana. (red)
(admaioramedia.it)