Altro attentato ai danni di un amministratore locale, dopo quello ai danni del vicesindaco di Belvì, Maurizio Cadau. La notte di Pasquetta, nel cortile della villetta nuorese di Daniele Cocco, sindaco di Bottida e consigliere regionale di Sel, che non era in casa, è stata lanciata una bottiglia incendiaria e nel muro esterno sono stati trovati anche tre fori da colpi di pistola, seppure non sia certo che risalgano allo stesso giorno.
Tra i primi ad esprimere solidarietà a Cocco, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau: "La notizia colpisce e sconcerta anche per la frequenza con la quale ormai quasi quotidianamente avvengono episodi criminali di questo tipo. Bene hanno fatto i parlamentari sardi che proprio a pochi giorni dall'attentato a Belvì hanno deciso di scrivere direttamente al Ministro Alfano e al Presidente Grasso. Occorre senza più alcuna esitazione un fronte comune che coinvolga direttamente parlamentari sardi, deputati e senatori, la Giunta e l'intera Assemblea sarda. Servono risposte immediate. Bene l'Osservatorio attivato da Alfano, ma occorrono risorse mezzi e uomini per consentire di individuare i colpevoli e azioni mirate a promuovere seriamente una cultura delle legalità". Per il presidente Pigliaru “non possiamo e non dobbiamo fermarci alle parole. Non ci stanchiamo di esprimere la nostra forte e decisa condanna, così come di pretendere che lo Stato non arretri dai nostri territori, avoriamo per prevenire e dissuadere. Sono già partiti i progetti per la rete di videosorveglianza in 80 Comuni e 6 Unioni di Comuni. Saranno realizzati impianti per il monitoraggio del territorio con connessione dei Comuni al nodo di controllo tramite la Rete telematica regionale”.
Parole di vicinanza ed incoraggiamento anche dai colleghi consiglieri, Emilio Usula e Paolo Zedda del gruppo consiliare Soberania e Indipendentzia (“insopportabile e vile atto intimidatorio. Non si può ulteriormente tollerare questa incredibile ascesa della spirale violenta che colpisce senza sosta le nostre comunità e non possiamo più lasciare i sindaci soli”); Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia (“una persona e un politico sempre sorridente e disponibile al dialogo, questo ennesimo atto deve far pensare sul decadimento della nostra società e l'imbarbarimento della stessa. C'è chi nei social soffia sul fuoco con messaggi minacciosi, insulti alla politica, come se internet fosse una zona franca”); Gianluigi Rubiu dell’Udc (“un grave atto che deve scuotere ed interrogare il panorama politico regionale, l’escalation criminale è da condannare senza tentennamenti”); Pierfranco Zanchetta a nome del gruppo Popolari Cristiano Socialisti (“dobbiamo andare oltre le dovute espressioni di solidarietà, oltre agli interventi conseguenti e al rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine, Giunta e Consiglio regionale devono pretendere dallo Stato risposte concrete che non possono più continuare ad essere tagli di servizi essenziali e abbandono dei nostri Comuni”); Edoardo Tocco (“Stanno colpendo la politica onesta e pulita, in primo luogo i primi cittadini, primi portatori del malessere sociale”) e Stefano Tunis di Forza Italia (“è intollerabile che i primi cittadini vedano esposta la propria persona ad atti simili, compiuti nell’anonimato e con viltà. Occorre rispondere con la buona politica, quella a volto scoperto, capace di dialogare e soprattutto di agire senza lasciare soli i territori e chi li amministra”); Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori (“non si può sorvolare sul fatto che gli attentati, le intimidazioni e gli atti di violenza contro politici e amministratori locali sono in costante aumento, in particolare nelle aree più interne e disagiate. E’ urgente affrontare una seria riflessione sui fenomeni di degrado sociale conseguenti allo spopolamento e all’abbandono delle aree periferiche”). (red)
(admaioramedia.it)
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