Dopo l’arrivo nell’Isola di migliaia di immigrati (oltre 3.600 nell’anno in corso), ospitati nelle strutture di accoglienza sparse sul territorio, è diventata una consuetudine trovare alcuni di loro chiedere l’elemosina fuori dagli esercizi commerciali, sopratutto nelle grandi città. Nel mese di marzo, Ad Maiora Media, attraverso il racconto di un lettore di Sassari, aveva ipotizzato come l’attività di elemosina degli extracomunitari fosse tutt’altro che casuale.
Secondo CasaPound Sardegna, il problema dell accattonaggio davanti alle attività commerciali è diffuso anche a Nuoro: “Da qualche settimana – si legge in una nota – che si vendono sempre più spesso migranti posizionati agli ingressi di tante attività commerciali, che avvicinano i clienti con insistenti richieste di elemosina o con la pretesa di carrelli della spesa, per dopo tenere la moneta. I cittadini hanno anche notato che le persone che chiedono l’elemosina cambiano ogni giorno, come se esistesse una sorta di rotazione giornaliera, mentre i luoghi dove si effettua l’accattonaggio, sono sempre gli stessi, facendo presupporre che sia un vero racket organizzato”.
“Ci chiediamo – conclude CasaPound – come sia possibile che un così gran numero di migranti chieda l’elemosina, nonostante a Nuoro non esista un centro di accoglienza e il più vicino si trovi nei comuni di Dorgali, Olzai e Sarule a vari km di distanza dal capoluogo di provincia”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Laura
Ce lo chiediamo anche noi com è possibile che ce ne siano così tanti e sempre più fuori dalle banche e poste al momento del prelievo.. Mi preoccupano gli anziani che escono cn la pensione da soli..
jubanne
ma le foto sono di nuoro? non mi sembra…