Dopo ben 43 giorni di sciopero della fame, Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, sindacato autonomo di Polizia, é crollato. Ieri, proprio in piazza Montecitorio, dinanzi al palazzo simbolo della politica, é stato colto da un malore.
Durante questo lungo periodo sono stati molti gli appelli affinché i vertici politici e del nostro dipartimento avvicinassero Tonelli, per approfondire i motivi della protesta, ma purtroppo si é giunti al crollo fisico senza che alcuno lo convocasse aprendo un dialogo doveroso, rappresentando lui quasi ventimila poliziotti. Si é preferito il silenzio da parte di quelle istituzioni preposte al dialogo, istituite da un sistema democratico che non dovrebbe colpire il dissenso bensì risolvere ciò che viene rappresentato.
A Cagliari abbiamo denunciato realtà vergognose, auto sfondate, armi vecchie di 40 anni, pulizie pressoché inesistenti, giubbotti antiproiettile scaduti ma fatti ancora usare. Abbiamo ricevuto la solidarietà del Sindaco Zedda, dei consiglieri regionali Paolo Truzzu e Gianni Lampis di Fratelli d'Italia. Il coro univoco é stato di vicinanza ad una manovra di protesta sacrosanta con la richiesta di sospendere una condotta pericolosa per l'incolumità di ‘Tonelli uomo’. Eppure i palazzi della politica hanno preferito la via del silenzio pur di non ammettere che ciò che viene urlato con forza é la mera verità. Ma la cosa che più ferisce é il silenzio dei nostri vertici, un capo che non dà credito alle lamentele dei propri uomini, anzi preferisce colpirne il dissenso, non può essere identificato come tale. Ovviamente la denuncia che l'apparato della sicurezza é debilitato, in un periodo di allarme come quello attuale, non é una cosa piacevole ma é purtroppo la verità e dopo aver battuto strade di denuncia istituzionale interna, si é dovuto ad arrivare alla pubblica segnalazione. Perché é impensabile contrastare il terrorismo con questa forza, inseguire una criminalità sempre più aggressiva, e gli ultimi fatti di cronaca non possono non darci ragione, con le poche energie a disposizione. Innervosisce ancor di più il silenzio delle nostre altre sigle sindacali, al di fuori di Coisp e Consap, che hanno preferito assecondare il silenzio di palazzo isolando quello che é una protesta sacrosanta. Perché sfido qualunque poliziotto a sostenere il contrario di ciò che sosteniamo, di dire che mai si é dovuto comprare un capo della divisa od un articolo di cancelleria perché con quello che ci viene dato é impossibile tirare avanti.
In 43 giorni di sciopero della fame i colleghi non hanno speso una parola di vicinanza. Solo un dirigente Ugl Polizia di Cagliari, Roberto Massenti, si é spinto ad un atto pubblico di solidarietà a sostegno del sacrificio di Tonelli, portato avanti non per se, ma per tutto il ‘sistema Polizia’. Nonostante il malore di Tonelli la battaglia del Sap non si ferma, perché il senso di verità e giustizia sarà sempre più forte del desiderio di nasconderlo. #iostocongiannitonelli
Luca Agati – Sap Cagliari
(admaioramedia.it)
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