Scottata (anche se scramentata avrebbe reso meglio l’idea) dal suo ultimo discorso pubblico (per gli smemorati, quello in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del poeta Sebastiano Satta), il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesca Barracciu, ha pensato bene di esercitarsi nello ‘sport’ preferito dai politici, utilizzando twitter. In effetti, fa tanto giovane ed è pure in perfetto stile renziano.
Chiamata in causa, insieme al ministro Franceschini, da @MontiPrama (che sul social network ha deciso di rappresentare i Giganti di Mont’e Prama: «Ci promuoviamo da soli e parliamo solo col plurale maiestatis», si legge nel loro profilo) sulla mancata sorveglianza al sito archeologico, per difenderlo dalle incursioni dei tombaroli, ha risposto piccata: «Responsabilità scavi e sito fino marzo è di università CA e SS. Mibact farà cmq sua parte». Insomma, avete sbagliato indirizzo e non disturbate le mie ferie natalizie. Puntualizzando, qualche ora dopo, sempre su twitter: «Usciamo da periodo di grandi polemiche con università. Aspettavo fossero loro a intervenire per chiarire… dopo le polemiche dei mesi scorsi, ho sperato due giorni che fossero loro a chiarire». La stessa enfasi con la quale, lo scorso ottobre, aveva annunciato: «Nelle prossime settimane comincerà la nostra gestione diretta degli scavi, il Mibact dimostra cosa vuol dire lavorare seriamente a difesa del nostro patrimonio culturale». Fu la risposta all’iniziativa del deputato Mauro Pili («il piccolo elettricista per pura smania di protagonismo», lo aveva definito il sottosegretario Barracciu) che, simbolicamente, aveva illuminato il cantiere con due torri-faro contro «il buio di Stato sulla storia millenaria della Sardegna», spiegò il deputato di Unidos.
Dopo il suo tweet, ovviamente, l’Università di Cagliari si è affrettata a smentire sui giornali locali, ricordando che il finanziamento è terminato. Ma, ad aumentare la confusione, è intervenuta anche l’assessore regionale dei Beni culturali, Claudia Firino, pronta a giurare che «la vigilanza è di competenza della Soprintendenza», ma, bontà sua, «da un oltre un mese la Regione ha attivato un servizio di vigilanza attraverso il Corpo forestale».
Insomma, un barile dietro l’altro sulle teste dei Giganti, Ministero… Regione… Soprintendenza… Università… tanto che, dopo duemilaottocento anni di silenzio, i due guerrieri potrebbero improvvisamente decidere di rinunciare alla notorietà internazionale (pochi giorni fa, uno speciale anche sulla tv spagnola Cuatro).
A chiudere lo scambio di ‘cinguettii’, chi lo aveva cominciato, @MontiPrama, ricordando che i «chiarimenti di Barracciu sono arrivati perché li abbiamo chiesti noi con insistenza».
Intanto, in attesa che si termini di ‘scaricare’, la sorveglianza continua ad essere garantita dai volontari. Onore al merito.
Arsenico
(admaioramedia.it)