Musica e letteratura insieme. È questa la formula voluta per presentare il libro “Gli emigranti” con musiche e testi dell’autore, Davide Fara, insegnante e studioso. La presentazione ufficiale è avvenuta a Bosa, in una location particolare, a diretto contatto con la natura, all’interno della sponda destra del fiume Temo. Una serata di taglio internazionale con un pubblico proveniente da diversi paesi, Olanda, Belgio, Argentina, Germania, Giappone, organizzata dalla Sardinia summer school and services, che da due anni opera nella cittadina medievale della Planargia. “È uno spettacolo che parla del viaggio, del viaggio fatto da migliaia di giovani che emigrano dalla Sardegna, ancora oggi, alla ricerca di prospettive di lavoro e professionali, o di studio, che l’Isola non offre”, dice l’autore.
Un viaggio che, sotto forma di musica, abbraccia più continenti e lingue, l’inglese, lo spagnolo, l’italiano, il sardo. Lingua stessa vista come espressione del viaggio, un apprendimento e un’esperienza vissuta attraverso le altre culture che proprio il viaggio permette di conoscere: “La musica e le canzoni esprimono proprio questo: e cioè il fatto che vivere all’estero significa interiorizzare una lingua, farla propria, per arrivare, infine, ad esprimersi artisticamente e culturalmente con essa. È questa la marca di una permanenza vissuta, culturale, non-turistica del viaggio”, continua Davide Fara. Dietro ci sono esperienze, incontri, relazioni, persone, anni di vita.
Il racconto del libro, invece, parla dell’esperienza Master and Back fatta da migliaia di giovani sardi in giro per il mondo a partire dal 2007. Un programma che mirava a cambiare e ad incidere in maniera significativa nell’economia professionale e qualitativa dei nostri giovani sardi di rientro dalle migliori e più prestigiose università italiane e estere. Eppure, oggi, a conti fatti, non è stato così. Anzi, sono in pochi, rispetto a quelli che sono partiti, che hanno visto realizzarsi soddisfacentemente questo percorso per intero che oggi si trovano con un’occupazione stabile e qualificante nell’Isola. Molti sardi hanno preferito restare all’estero, proseguire lì un percorso iniziato con lo studio e poi stabilizzatosi in ambito lavorativo, poiché la realtà sarda non avrebbe offerto loro le stesse condizioni. Questa fuga dei cervelli è, però, stata alimentata con fondi pubblici, non raggiungendo il risultato inizialmente sperato.
Traendo spunto da questo, il libro sullo sfondo parla della battaglia fatta dagli studenti contro la stessa Regione Sardegna, promotrice del programma, per diverse mancanze del MandB. In primis la lotta, ora finita in tribunale, per il calcolo esatto delle tasse da far rivalere sulla parte del contributo europeo delle borse. Battaglia condotta dai ragazzi a partire dal 2011, che contestavano alla Regione l’applicazione della percentuale del carico fiscale sui fondi europei che, secondo una norma comunitaria, dovrebbero essere interamente esentasse. “Nel libro si raccontano le motivazioni di quella battaglia, più quelle di natura culturale che economica, seppur quelle cifre siano cospicue e per molti ragazzi ormai sono andare perse”. Una battaglia che ad oggi è passata in Cassazione, e che vede però numerosi ricorrenti speranzosi dopo una sentenza positiva della seconda sezione del Tribunale tributario di Cagliari. “Un libro a metà – spiega l’autore – tra cronaca, letteratura e saggistica, che verrà presentato presto con un tour nelle principali librerie dell’isola”. (red)
(admaiormedia.it)
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