Ogni volta che parliamo di maiali, in tanti sostengono che la crisi del settore è dovuta agli allevatori irregolari. Perché la Regione ha stabilito la regola che i maiali non possono essere condotti al pascolo brado causa peste suina.
Se domani – e avverrà – stabilisse che non possono essere condotte al pascolo brado nei comunali pecore, capre e mucche causa lingua blu gli allevatori oggi regolari, non avendo terra propria, diventerebbero irregolari.
Quarant’anni fa la Forestale cacciò i pastori dai pascoli per piantare pini, essenze inquinanti. Questo allora era regolare, e i pastori che si opponevano ‘irregolari’. La regola non è quella imposta da leggi idiote, ma dal buon senso. La regola di ‘su connottu’ è quella auspicata ora dai più raffinati scienziati di biodiversità e sostenibilità ambientale: il pascolo brado, che integra uomo, ambiente e animali.
E’ la Regione che dovrebbe cambiare la sua stupida regola, autorizzando i poveri ad allevare maiali bradi controllati nei salti comunali. Come si è sempre conosciuto. Ma ci sono interessi diversi: bandire gli allevatori dai territori demaniali. Sono gli uomini che fanno le regole e non le regole che fanno gli uomini. Solo che i poveri porcari non hanno forza politica, non hanno voce in capitolo. E muoiono. Come tutto il resto sta morendo in Sardegna a causa delle ‘regole’ imposte dai potenti ai danni dei più deboli.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)