Londra, gennaio 2015. Stavo allestendo la mia mostra ad Artrooms, arriva una persona, sarda come me, voleva conoscermi. Lui è Fabio Tedde di Magomadas. Succede sempre così tra Sardi all’estero, ci si riconosce e ci si trova, sarà il richiamo di una terra antica a cui ci si sente legati, l’insularità che fa vivere gli spostamenti sempre complessi anche quando non lo sono.
Fabio è un pianista, autodidatta, significa che non ha mai studiato la musica infatti non la legge e suona esclusivamente pezzi propri, spesso improvvisati. Mi parla della sua storia, quando non è impegnato nei locali o nei concerti, fa l’artista di strada, ma non come intendiamo noi, c’è tanta qualità tra gli artisti di strada a Londra, passa il suo tempo libero a suonare i ‘pubblic pianos’, quelli liberamente fruibili di cui Londra è disseminata. La storia mi affascina, lo ascolto anche perché questi strumenti sono spesso dipinti da artisti mi dice e la faccenda diventa sempre più intrigante. Mi spiega che lui suona pianoforti dipinti ovunque: Londra, New York, Ginevra, Sud Africa, Australia e così via in tutto il mondo, in quel momento era a quota 730 strumenti suonati.
Gli chiedo perché e mi risponde che un pianoforte a disposizione di chiunque, per giunta dipinto, cambia completamente il luogo che lo ospita e l’approccio delle persone a quel luogo. Mi illumino: voglio dipingere un pianoforte anch’io! Gli chiedo come posso fare e mi dice “fanne uno da piazzare in qualche luogo pubblico in Sardegna, sarebbe il mio sogno, manco dalla Sardegna da 15 anni, ne sarei felice”. Prendo l’occasione al balzo, troppo affascinante l’idea, inizio la mia ricerca di un luogo dove sistemare il piano. Pensavo fosse semplice. In Inghilterra è tutto facile, invece prendo le prime sportellate in faccia più per lassismo che per ostruzionismo: mi dicono che è pericoloso! Bisogna pagare la Siae… ma poi, di chi è la responsabilità… ma se lo metti tu, perché poi chissà cosa mi dicono gli altri ecc.. ecc… Solito film locale. Non mi do per vinto e insisto. Tra i tanti parlo anche con la Sogeal dell’aeroporto di Alghero: reagiscono subito positivamente, sono affascinati dall’idea, sarebbe il primo pianoforte pubblico dipinto in un aeroporto in Italia. E’ fatta! Tra l’altro Alghero dista pochi km da Magomadas, il paese di Fabio, lui è felice… Un sogno che si avvera quasi a casa sua. Il resto è storia di questi giorni, trovo il pianoforte, inizio a lavorarci su, è finito e lo consegno. Grande soddisfazione, per me e per Fabio che verrà a suonarlo il 21 agosto.
Ci sono attività che fai per la sola gioia di farle, consapevole di lasciare una piccola traccia sul tuo territorio, un modo di dire grazie alla terra che ti ha generato e ospitato sino a questo momento, restituendole un piccolo omaggio che la faccia apparire ancora più bella, se possibile e che accolga chi viene a visitarla in modo differente. L’avventura è appena iniziata, “PianoArte” starà in aeroporto almeno un anno, non sappiamo ancora chi lo suonerà. Nel frattempo, appena posizionato, i primi ad arrivare sono stati i bambini, curiosi e divertiti da questa inusuale presenza, facevano le foto. Aveva ragione Fabio, “un pianoforte cambia il luogo che lo ospita e l’approccio delle persone al luogo”. La magia era cominciata ed io sono più felice di prima.
Franco Nonnis (www.nonnis.it) – Cagliari
(admaioramedia.it)
9 Comments
Gigi Camba
Bravissimo Franco 🙂
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