
"Non si capisce perché, sebbene le pluriclassi dell’isola siano ben 45, soltanto per 20 di queste è prevista la cancellazione – ha aggiunto Locci – Siamo di fronte a scelte arbitrarie, dettate da criteri contestabili e soggettivi, a farla da padrone è il colore politico delle amministrazioni comunali e non, come dovrebbe essere, la sostanza dei servizi offerti. Diversamente si disporrebbe la chiusura di tutti gli istituti primari in cui insistono pluriclassi, anziché soltanto di una porzione di questi."
"Mentre la Commissione competente continua nella discussione del Piano, che quindi non è stato ancora approvato – ha spiegato l'esponente azzurro – gli Uffici scolastici provinciali, con estremo e ingiustificato zelo, hanno già provveduto a comunicare la soppressione alle scuole interessate e i codici identificativi a esse attribuiti."
"L'Assessore Firino non può ignorare che, di fronte alla smaccata fuga dello Stato dalle periferie, l’istituzione scuola rappresenta un presidio statale cui i piccoli centri della Sardegna non possono rinunciare – ha concluso Locci – È opportuno sottolineare che il mantenimento degli attuali livelli di servizio non comporterebbe per la Regione alcun costo aggiuntivo. Di contro, la soppressione degli istituti scolastici causerebbe nuove spese come, ad esempio, i costi di trasporto." (red)
(admaioramedia.it)