“E’ giusto e doveroso garantire un sostegno all'informazione sarda, alle prese con una crisi che ha colpito violentemente il settore. Ma ancora più giusto è estendere l'opportunità di contributo alle piccole emittenti locali e al mondo del web, che con la legge oggi al vaglio del Consiglio regionale risultano tagliati fuori, in quanto non idonei all'accesso del beneficio.” E’ la richiesta di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, in riferimento al legge “Norme per l'istituzione di un servizio pubblico regionale per l'informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda”.
“Infatti – ha spiegato Locci – tra i requisiti c’è quello di "avere una copertura di segnale non inferiore al 60% del territorio regionale e al 60% della popolazione". Lasciando fuori le aziende di piccole dimensioni, nonostante assolvano al ruolo di strumento informativo al pari delle emittenti con coperture di segnale ben più importante. Non permettere loro di accedere ai contributi, con gli inserzionisti pubblicitari che scarseggiano e i fondi ministeriali ridotti all'osso, significa assestare un duro colpo ad aziende che proprio su quei fondi avevano fino a oggi contato. Se scopo della legge è garantire la pluralità dell'informazione, allora escludere alcune società isolane, in quanto di piccole dimensioni, significa andare in direzione contraria.”
“Quanto al mondo del web – ha aggiunto il consigliere di Forza Italia – sarebbe opportuno individuare requisiti per garantire l'accesso alle agevolazioni a quelle piattaforme web che offrono, nei modi e nelle forme da stabilire, la pluralità dell'informazione. Un web che potrebbe sicuramente contribuire alla "produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda". Ecco perché la legge è da considerarsi perfettibile. Auspico che in sede di discussione consiliare possa essere modificata cercando di garantire in Sardegna, il più possibile, la pluralità dell’informazione.” (red)
(admaioramedia.it)