Ogni anno la Sardegna è vittima degli incendiari: la scorsa estate ben 2.495 incendi, per un totale di 11.600 ettari bruciati. Oltre alla devastazione del territorio, gli incendi causano anche grossi problemi alle aziende nei territori colpiti, in particolare quelle ovicaprine. Nonostante i provvedimenti attivati dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e i ripetuti solleciti di Coldiretti, ancora non si sono ottenuti risultati, mettendo in ginocchio principalmente le aziende di Scano Montiferro e di Sedilo, tra i comuni più colpiti.
“Nelle aree colpite sono andate totalmente distrutte le recinzioni, estremamente onerose da ripristinare – sottolinea Giuseppe Casu, direttore provinciale di Coldiretti Oristano – danneggiate innumerevoli strutture e compromessi, o rasi al suolo, frutteti, vigneti e oliveti, che necessitano di interventi urgenti di ripristino. È paradossale come gli unici aiuti siano pervenuti dalla solidarietà di tante aziende agricole dell’intera Sardegna, mentre la Regione è rimasta di fatto inattiva”.
Il provvedimento della Giunta regionale consisteva in un finanziamento di emergenza di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti zootecnici per le aziende agricole colpite dagli incendi tra luglio e agosto 2016 ed esteso anche a quelli del 2015. Son passati quattro mesi e Coldiretti Oristano ha deciso di scrivere all’assessore regionale dell’agricoltura, Pierluigi Caria, chiedendo l’immediata attuazione dei provvedimenti deliberati ed eventualmente organizzare un incontro tra Istituzioni regionali, Comuni colpiti e associazioni agricole per trovare nuove misure di intervento.
“L’intervento già partiva con un forte ritardo, dopo quattro mesi la sua attuazione è ancora più urgente – conclude Casu – Il provvedimento non risolve altre problematiche aperte dai terribili roghi estivi. La delibera non dà alcuna risposta ad un’ulteriore serie di gravi criticità: i notevoli danni subiti dal bestiame, da strutture e attrezzature, recinzioni e dal patrimonio forestale sono rimasti fuori da qualsiasi indennizzo”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)