La parola d’ordine governativa è ‘redistribuzione’. Durante la riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati, svoltasi nella sede della Prefettura di Cagliari lo scorso 2 agosto, il prefetto Morcone, capo del Dipartimento per l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, aveva parlato chiaro: “C’è un impegno del paese Italia che dobbiamo condividere e ci riusciamo solo se tutti fanno la propria parte, senza chiudersi nella difficoltà”. Era il prodromo della nuova strategia del Viminale ed infatti i dati diffusi dal Ministero dell’Interno supportano la tesi che il problema non è il numero degli arrivi ma la loro suddivisione nel territorio nazionale: ci sarebbero il 75% dei Comuni che non vogliono accogliere e quindi solo il restante 25% che si farebbe carico dell’accoglienza. Nella mappa del Viminale, aggiornata al 20 luglio (prima dell’ultimo sbarco a Cagliari: 931 il 24 luglio), tranne ad Oristano e Nuoro, in tutte le altre province sarde ci sarebbe ancora spazio, in particolare in quella di Sassari. Ed infatti, nelle prossime ore, tra oggi e domani, sono attesi all’aeroporto cagliaritano ed in quello di Alghero 135 immigrati in arrivo da Ventimiglia: rappresentano una parte di quelli che hanno partecipato nei giorni scorsi ai disordini al confine con la Francia.
Per attuare la ‘redistribuzione’, Roma per ora prova con le buone e con gli incentivi per i Comuni disponibili: ognuno dovrebbe farsi carico di una media di 2/3 immigrati ogni mille abitanti ottenendo una deroga al divieto di nuove assunzioni comunali, con un allentamento del Patto di Stabilità (ovviamente per i progetti di assistenza ed integrazione degli immigrati) e 50/60 centesimi al giorno (15/18 euro al mese) per ogni immigrato accolto, che sarebbero detratti dai 2.50 euro giornalieri del pocket money che finora spetta ai richiedenti asilo. Ma in Sardegna, l’Anci ha ‘urlato’ più volte, anche davanti al prefetto Morcone, lamentando le difficoltà che subiscono gli Enti locali, seppure mnifestando una timida disponibilità a sperimentare l’accoglienza diffusa: “A patto che lo Stato ci metta in condizione di farlo – aveva detto il presidente Pier Sandro Scano – Stiamo parlando di quanto e di come gestire il fenomeno. Numeri, risorse e procedure. Il flusso non può essere senza limiti. Dobbiamo salvarli tutti, ma non possiamo tenerli tutti. Per le risorse, c’è un problema di adeguatezza e di continuità. Non si può dire al Comune: arrangiati. Come si fa, per lo più, per i minori stranieri non accompagnati. Non sono accettabili inoltre i tempi attuali per la definizione dello status dei migranti e per l’esame dei ricorsi. Così come sono inconcepibili i vincoli contabili che impediscono la spesa comunale. Oltre alle presenze registrate, c’è un mondo di migranti non registrati, un mondo ufficialmente inesistente, che vive in mezzo a noi. Questa situazione pone sempre più problemi di gestione delle politiche sociali e delle politiche di sicurezza e di ordine pubblico”.
Le difficoltà che sta incontrando il Governo nel gestire questa emergenza continua (solo nel mese di luglio sono arrivati in Italia 25.000 immigrati), anche quando è scaricata sulle spalle di Amministrazioni amiche (come il caso recente di Milano), non fanno presagire nulla di buono per le prossime settimane. E le parole di qualche importante associazione fortemente coinvolta nell’accoglienza sembrano spingere in una direzione che non mancherà di creare polemiche: “Troppo pochi 345 Comuni aderenti, la soluzione è quella di rendere l’adesione obbligatoria”, ha suggerito Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà di Trieste, uno degli inventori dello Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati). Ma per la Sardegna non basterà la ‘redistribuzione’: dovrà adeguare le strutture. Come ha spiegato il prefetto Morcone servono “un punto operativo nel porto dove allocare le strutture per gli accertamenti sanitari e per il foto segnalamento (un hotspot come quelli già esistenti a Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto, ndr); strutture dedicate per i minori stranieri non accompagnati; nuove strutture per adulti; un punto di appoggio da utilizzare per gli sbarchi diretti in un centro governativo che sostituisca in parte il centro di Elmas chiuso nel dicembre scorso”. Insomma gli edifici pubblici inutilizzati sono nel mirino governativo ed il braccio destro di Alfano ha già evidenziato che se gli amministratori locali non decideranno in tempi brevi (“Spero che i sindaci vogliano riscoprire il protagonismo di decidere per il proprio territorio e concorrano insieme a noi a questo disegno complessivo del paese), sarà il Ministero a decidere per loro (“diversamente devo comunque accogliere le persone”). Regione e Comuni sono avvisati.
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)
30 Comments
FaberSardo
Arrivano in Sardegna 135 immigrati da Ventimiglia.
La parola d’ordine del Governo è ‘redistribuzione’ https://t.co/lbwnCeZAKK
Giovannafrancesca Loria
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Rolando Meloni
Facciamo invece..che i 135 per la Sardegna..gli reidistribuiamo fra casa di Renzi..Boschi..è Alfano..loro gli hanno voluti..che se li prendano..coerenza merdace????????direbbe qualcuno????????
Margherita Agus
Anna Mei
Hai voglia di dire di prenderseli Renzi Boschi e Alfano hai dimenticato la Boldrona ,,intanto loro non se li prendono ,e noi non abbiamo abbastanza palle per fargli tornare in dietro come ha fatto la popolazione di Ventimiglia che hanno fatto casino ,e ce li mandano a noi che ci lamentiamo dietro un PC
Anna Mei
E allora le dobbiamo tirare fuori noi ,perche mi sa che noi ne abbiamo meno di Pigliaru ,dal momento che acetiamo tutto quello che fanno questi bastardi tutto in favore a loro intascandosi tanti bei soldini ,e noi sempre ziti o a lamentarci dietro una tastiera ,avete visto come a Ventimiglia tutta la popolazione si e’ ribellata ,e ce li stanno scaricando a noi e tutto questo perche’ sano che noi siamo dei conigli senza palle
Elisa Melis
Contro ordine sarebbe” pulizia etnica””
Antonella Fiori
Basta affittare dei barconi e rispedirli a casa loro!
Antonella Fiori
Possono portarli a casa di Pigliaru, di Sedda, di Ganau, di Severgnini, di Soru e dei finti indipendentisti favorevoli all’invasione musulmana
Alberto Congiu Garau
Pigliaru…..dicci qualcosa di sinistra !!!
Marina Puddu
FUORI DALLA SARDEGNA I CLANDESTINI…
Anna Maury
In Corsica!!!!
Angelo Carta
Mi pare che il governo stia andando oltre con le sue competenze di governo del paese , se consideriamo l’imposizione dell’ accoglienza al popolo che e’ IL PADRONE DEL CONDOMINIO ITALIA non il governo …non sarebbe stato democraticamente serio convocarlo con referendum sulla disponibilita’ all’accoglienza o sulle regole da tenere per gestirla ? Il trattato di Dublino si può cambiare o disdirlo se danneggia la nostra comunità
Maria Bonaria Usalla
Ormai siamo all’assurdo dittatura totale.
Virdis Annamaria
BENE…TUTTI A CASA DI PIGLIARU…
Anna Pilo
Ricominciamo a riportali al loro paese
Antonio Garau
Votando questi cosa vi aspettavate, vi ricordate della spazzatura del napoletano riversata in Sardegna, grazie a Soru. E adesso in qualche modo questo governo regionale si appecora ai voleri di Renzalfano
Marina Usai
Basta nn farli sbarcare. .. ke tornino a casa loro
Andrea Porcu
Meta’ a casa Pigliaru e l’altra meta’ a casa di Soru-Barracciu
Paola Lai
Immoi, ‘ndi piganta una pariga de farrankadasa, si poninti in pitzu de is Alpi, e gettanta: uno a mei, unu a tue…… aundi feridi feridi….
Su malu esti, ka deu kreu, fatzanta a ogusu serrausu e gettanta tottusu a kusta parti…..
Claudio Capitta
Tutta colpa del governo parassita italiano succube dell’europa. Vanno a prenderli nelle coste libiche, nelle acque internazionali e li sbarcano tutti in italia. Fino a quanto potremmo reggere questo flusso migratorio? Questa è una vera e propria invasione autorizzata dal governo. Un governo che ci sta portando alla rovina in maniera esponenziale. E cosa dicono i nostri indipendentisti a riguardo? Magari daranno loro anche abitazioni e un lavoro a breve in barba a tutti noi sardi che continueremo a fare la fame
Paola Rachel
È come dire che li portano al confino così non scappano e vanno in giro per l’ Italia! Fra poco saranno più dei sardi! Non mi meraviglie rei se organizzassero barconi per fuggire!
Mirella Casula
Nooooo
Giuseppe Seri
Ricominciamo a mandare a cagare questo ingoverno, che sta solo dissipando le risorse alzando il debito pubblico per fare favori agli amici di merende.
Gabriele Sitzia Su Conti
Ma cosa e .. redistribuzione.. carne da macello ?? Pacchi postali .. ??
Massimiliano Matta
Se chi di dovere, il presidente della regione è altri , hanno sale in zucca devono rifiutare l’invasione , a spada tratta
Marina Puddu
Il presidente della Regione? Perchè noi abbiamo un presidente della regione Sardegna?
Tomaso Muroni
Ci accorgeremo a nostre spese il grosso sbaglio che i nostri politicanti stanno facendo!
Maria Rosaria Faedda
Subito referendum per accettare o rifiutare i migranti
Paola Rossi Adilardi
Dovremmo prendere esempio dalla Corsica