La settimana scorsa, il Ministero dei Difesa nazionale algerino aveva diffuso la notizia che, tra il 16 ed il 18 novembre, la Guardia costiera aveva bloccato 286 persone che, a bordo di imbarcazioni di fortuna, cercavano di raggiungere dall’Algeria le coste europee della Spagna e della Sardegna.
Probabile frutto dell’annunciata volontà del Governo algerino di combattere il fenomeno dell’emigrazione clandestina dall’Algeria. Finora, infatti, nonostante alcune partenze fossero state bloccate, il servizio di pattugliamento algerino aveva mostrato troppe falle: Ad Maiora Media aveva recentemente documentato, addirittura con un video, come una motovedetta algerina, durante un controllo, avesse deciso di lasciar ripartire verso le coste europee due imbarcazioni cariche di ‘harraga’ (termine dialettale per indicare coloro che partono verso l’Europa in modo irregolare).
Gli harraga fermati sono stati sottoposti processati e condannati con una multa di 20.000 dinari (circa 147 euro) per emigrazione clandestina. Una sanzione irrisoria visto che questi giovani, solitamente tra i 16 ed i 34 anni, pagano gli organizzatori di questo traffico con cifre fino a 3.000 euro, generando un grande business. Tanto che anche i giornalisti algerini, ora, cominciano a porsi delle domande scomode: “Chi supporta queste reti? Beneficiano delle complicità dall’altra parte del Mediterraneo? Quali sono i loro collegamenti con il traffico di droga e le reti di terrorismo?”, si è chiesto in un articolo Brahim Takheroubt. Secondo l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Iom), il numero di harraga è aumentato significativamente durante il 2017 e dopo una breve pausa il fenomeno ricomincerà con una media di 50 barche al mese che, secondo l’Iom, prendono il mare dalle coste di Annaba, El Tarf, Mostaganem ed Orano verso Spagna e Sardegna.
A conferma della previsione dell’Osservatorio, dopo un mese che non si verificavano sbarchi nelle coste del Sulcis, in poche ore tra ieri ed oggi, sono arrivati oltre 40 immigrati. Ieri pomeriggio, un elicottero della Guardia di finanza ha segnalato ai carabinieri la presenza di un barchino in arrivo vicino alle coste del porticciolo di Teulada. Rintracciati a terra erano quattro clandestini uomini (uno minorenne) di presunta nazionalità algerina, seppure si siano dichiarati tunisini. Il barchino è stato poi recuperato dagli uomini dalla Capitaneria di porto. Questa mattina ne sono stati trovati 15 a Sant’Anna Arresi, una ventina sulla spiaggia di Porto Pino, 4 a Masainas, quindi un ulteriore sbarco a Teulada, che porta il numero totale degli arrivi nel 2017 a ben oltre 1.600. Sono in corso ulteriori ricerche delle forze dell’ordine per individuare eventuali clandestini che potrebbero essersi nascosti per sfuggire al fermo, mentre considerate le buone condizioni del mare è verosimile che ci siano altri barchini ancora in viaggio. Tutti gli immigrati fermati sono stati accompagnati al centro di Monastir. (fm)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Giovanna Bonino
Partigiane le coste nooo?
Maria Vittoria Maresu
Pigliaru DORMI DORMI PATTUGLIAMENTO LE COSTE NOO?RISPEDIRE A CASA LORO?QUESTI NON FUGGONO DALLA GUERRA QUESTI SONO DELINQUENTI E TERRORISTI MA CHE LO DICO A FARE PIGLARU E PD E PENSARE CHE TI HO VOTATO COL CAVOLO CHE RIVOLTO IL PD FORZA SALVINI