Sono già due settimane che sulle coste del Sulcis non arrivano barchini carichi di clandestini algerini, solo nelle prossime settimane si potrà capire se si tratta di una pausa dovuta anche alle condizioni meteo oppure se il Governo algerino ha deciso di collaborare nel porre un freno a questo fenomeno a cominciare dalla sua riva.
Infatti, nei giorni scorsi i giornali algerini hanno annunciato un progetto, ancora in fase embrionale, per la creazione di una polizia marittima con il compito di affrontare il fenomeno dell’emigrazione clandestina dall’Algeria. Secondo la fonte citata, questa nuova organizzazione verrebbe formata da elementi della Guardia costiera, della Gendarmeria nazionale e della Dogana algerina ed attende solo l’approvazione del presidente, l’80enne Abdelaziz Bouteflika. Avrà un ruolo complementare a quello della Guardia costiera, corpo militare che finora già si sarebbe dovuta occupare della lotta contro l’emigrazione clandestina e che, nonostante abbia intercettato tante partenze, ha mostrato diverse falle nel servizio di pattugliamento. Ad Maiora Media ha documentato, addirittura con un video, come una motovedetta algerina, durante un controllo, avesse deciso di lasciar ripartire verso le coste europee due imbarcazioni cariche di ‘harraga’ (termine dialettale per indicare coloro che partono verso l’Europa in modo irregolare). La costituenda polizia marittima si occuperà anche di traffico di droga e di armi, sempre più presenti anche nelle coste algerine e sovente nelle mani degli stessi trafficanti di esseri umani.
Inoltre, la stampa tunisina ha parlato di “Morjane 2017”, un’operazione marittima, gestita congiuntamente dalla Marina algerina e dalla Guardia costiera tunisina, che sarebbe durata dal 22 al 28 ottobre, con una presenza al largo delle acque territoriali dei due paesi con l’obiettivo di scoraggiare anche l’emigrazione clandestina verso l’altra sponda del Mediterraneo. (fm)
(admaioramedia.it)