E’ una bella giornata del 2 novembre, giorno dei morti, in quel di Quartu Sant’Elena, A.P., una giovane donna col figlio di pochi mesi, verso mezzogiorno, sale sul bus 19: deve recarsi dalla madre, affetta da schizofrenia che vive da sola a Monserrato.
Disgrazia vuole che A.P., non avesse comperato il biglietto, per il semplice motivo che trovandosi in uno stato di assoluta indigenza, proprio quel giorno non avesse in tasca neppure un euro. Sul bus, il controllore trovandola senza biglietto, le appioppa una multa di 69 euro, multa che purtroppo non potrà assolutamente essere pagata. Fin qui tutto normale: chi è senza biglietto va multato, ‘dura lex, sed lex’. Tant’è che A.P. accetta il fatto, pur con la morte in cuore, senza accampare scuse o tirar fuori giustificazioni, né tanto meno protestare.
Poco dopo, sale sul mezzo un extracomunitario, anche lui viene trovato privo di biglietto, ma, in questo caso, il controllore lascia correre e ne ha ben donde: dal suo punto di vista, e di quello della sua stessa azienda, è perfettamente inutile notificare una multa agli extracomunitari la cui identità è tutta da accertare, se addirittura non sono semplicemente clandestini, e domicilio o residenza sono quanto di più aleatorio si possa immaginare.
Tutto normale dunque? Niente affatto. Cosa sarebbe successo se una donna di colore con un bambino fosse salita sul bus senza biglietto e il controllore l’avesse multata, tralasciando di avere lo stesso comportamento nei confronti di un aitante uomo bianco? Avreste visto articoli su articoli sulla stampa, biasimi sulle televisioni, manifestazioni di piazza, accuse di razzismo, di egoismo, di scarsa etica dell’accoglienza e magari pure le reprimenda, se non del Vescovo, almeno della Caritas. Di certo non vorremo trovarci nei panni di quel controllore e della stessa direzione dell’azienda di trasporto pubblico.
Per A.P. non avverrà niente di tutto questo e neppure lo desidererebbe: pur essendo giovanissima (ha solo 23 anni) conserva intatta quella dignità e riservatezza tipiche della donna sarda. Ha un passato terribile: a 7 anni, nel tentativo di impedire che la madre, affetta da schizofrenia, si suicidasse con un paio di forbici, rimase ferita lei stessa; data in affidamento ad una zia, riuscì, malgrado i traumi psicologici subiti, a frequentare la scuola sino al quarto anno di un istituto superiore, salvo poi abbandonare per necessità economiche, dedicandosi a quel lavoro, che secondo la retorica corrente gli italiani non vogliono più fare, cioè la colf a ore. L’anno scorso rimase in cinta del suo ragazzo, e, contrariamente all’andazzo di tante giovani d’oggi, per le quali la gravidanza è solo una scocciatura da evitare, e benché la gravidanza fosse a rischio e le impedisse di lavorare, A.P. ha accolto il figlio (nato a luglio di quest’anno), riconosciuto dal padre, come una benedizione, al di là del fatto che attualmente sia lei che il suo compagno siano disoccupati.
Ecco perché A.P. non potrà pagare quella multa. Non possiamo fare altro che rivolgere una preghiera alla direzione del Ctm: fate finta di non sapere che A.P. è una ragazza sarda, con identità e domicilio sicuri, consideratela una extracomunitaria e cancellate quella dannata multa.
Angelo Abis
(admaioramedia.it)
18 Comments
Vittorio Piras
Si, una volta tanto equipariamoci agli stranieri.
Giovanna Bonino
Quante A P ci sono in Italia…. Discriminate Da una politica dell’accoglienza ormai scellerata visto gli ultimi arrivi di galeotti e sordi con gli italiani bisognosi
Alessandro Loi
Si, certo, una storia triste , ma mettiamoci pure nei panni dell’azienda Ctm.
Non è un istituto di beneficienza, bensì una società col fine di lucro.
Anche quando non appioppa multe agli extracomunitari persegue il fine di lucro , e ciò in quanto le spese vive per la procedura di riscossione sono superiori all’utile che se ne conseguirà , che sarà pari a zero.
Non si tratta dunque di razzismo al contrario !
Il problema sta a molte . Sta nei troppi clandestini presenti nella nostra città e sta anche nello scarsissimo interesse dimostrato dalle autorità per risolvere il problema .
Maria Antonietta Zedda
Giusto !!! Ma non è istituto di beneficienza x nessuno …..sia giusta nel giudicare Chi entra paga ,altrimenti la tratta se la fa a piedi
Alessandro Loi
Maria Antonietta Zedda , per essere sicuri che chi entra paga , il Ctm dovrebbe assumere un bigliettaio per ogni mezzo.
Ciò farebbe aumentare notevolmente il costo per l’erogazione del servizio e , di conseguenza, farebbe aumentare anche il costo del biglietto.
Questo maggiore costo del biglietto comporterebbe dunque un maggiore esborso, del tutto imputabile a responsabilità dei “portoghesi “……. quindi credo che a rimetterci siano sempre gli stessi, ovvero noi
Vittorio Piras
L’azienda CTM visto che questo tipo di passeggeri non può essere identificato perchè privo di documenti d’identità e residenza dovrebbe almeno farli scendere alla prima fermata in quanto che in caso di incidente potrebbero essere coinvolti in infortuni ed essendo sprovvisti di biglietto non sono coperti da assicurazione secondo me l’azienda stà commettendo un illecito continuando a tollerare che viaggino a sbafo. Per non parlare della evasione fiscale.
Alessandro Loi
Vittorio Piras , ha un gran peso anche il timore di essere considerati “razzisti”.
Oggi è molto facile che ciò avvenga …… basta un nonnulla e per una certa minoranza (integralista ottusa) sei un “fascista , nazista, razzista, sessista “ e chi più ne ha ne metta!
Maria Antonietta Zedda
L’azienda Ctm ,dovrebbe comportarsi in egual modo con i viaggiatori Allora questa povera signora non aveva i mezzi per pagare ,però è stata multata e in un certo senso ha pagato anche per l’extracomunitario Perche ? …………..Perché ,ormai ,comandano queste “risorse” che fanno i loro porci .comodi con arroganza e ignoranza beffandosi di tutto e tutti
Gabrio Tullio
E state zitti è colpa del pietismo quanti di voi danno il fatidico euro a questi nullafacenti e a persone come questa ragazza non date neanche un bicchiere d’acqua???? Io preferisco aiutare nel mio piccolo un vicino di casa con problemi piuttosto di rinfocillare questi primati
Giovanna Bonino
La penso come lei…
Antonietta P. Mannu
Dura lex,sed lex,ma Uguale per tutti!
Patry Lecca
Ma questi ragazzi extracomunitari usano il pullman per le loro uscite quotidiane.. non per un viaggio motivato quindi quante volte salgono durante il giorno fatte i conti a persona quanto si paga… Allora lo stato Italiano come l’unione europea deve prendersi carico di pagare anche il biglietto del pullman.. Non vedo perché deve ricadere i rincaro su di noi o sull’azienda…….
Giovanna Bonino
Si paghiamoli tutto anche le uscite…. Mi dica…. Che ne dice se gli paghiamo anche la Birra o il gelato?
Patry Lecca
Forse ha frainteso quello che ho scritto… Io c’è lo con lo stato perché li fa rimanere.. Ma non se ne prende cura….
Mirella Mare
se dovessi raccontare ciò che ho visto in 9 anni di mezzi pubblici starei qui tutta la settimana! Non si può descrivere il senso di rabbia e di indignazione che di prova davanti a controllori che passano davanti alle risorse diversamente bianche come se fossero invisibili e poi prendersela con un adolescente privo di biglietto!
Ilio Leo
Avrebbe dovuto multare anche l’extracomunitario… Avrebbe avuto due multe non pagate e sarebbe stato equo. Piuttosto com’è che nessuno fa nulla per A.P. Dov’è la brava gente? Si può sapere come aiutarla? Offrirle un caffè? Un “dodicicorse”? Così che almeno per una settimana non subisca l’umiliazione del controllo? Ma forse ap non esiste e tutto questo serve solo a generare like e haters… Poi a me capita sempre di vedere che i Neri, i rumeni, i serbi e gli ucraini viaggino col biglietto…
Ad Maiora Media
Il nostro giornale racconta, grazie alla testimonianza di un suo collaboratore, una storia. Troppo facile e puerile il ‘giochino’ di mettere in dubbio la veritdicita’ del racconto. Oltre che essere irrispettoso di una testata giornalistica che fa della credibilita’ il suo biglietto da visita, senza rincorrere ‘like ‘ o voler generare ‘hater’.
Se ritiene di volersi rendere utile alla signora A.P. ha svariati modi, tranne insinuare che non esista. Percio’, prenda contatto con la Redazione e potra’ farlo.
lessalessandro
se volete che le persone paghino per usare i mezzi pubblici, fate come in UK, ci ho vissuto due anni e mezzo. Nessuno sale in bus enza biglietto. Si timbra o si acquista prima di entrare. Si entra e si esce dalla stessa parte. Più lento ma più rigoroso. Punto.