Non avremmo mai voluto raccogliere la testimonianza dello spettacolo osceno offerto all'insediamento del Consiglio comunale di Quartu Sant’Elena. E' il momento solenne della democrazia, quello dove le comunità misurano la partecipazione alle istituzioni. E' stato calpestato, brutalizzato da una maggioranza incredibilmente sciatta e inadeguata al ruolo di guida dell'Amministrazione.
Abbiamo scritto pochi giorni fa "ne vedremo delle belle" e il sindaco Delunas si è persino offeso. Ora osserviamo che la prima seduta del Consiglio comunale supera di gran lunga ogni più amara previsione. Si è visto di tutto. Il leader cittadino dei Riformatori, Gabriele Marini, già vice sindaco della giunta Contini, fare pubblico esercizio di voltagabbanismo con dichiarazione d'amore reciproco tra lui e il nuovo Primo cittadino. Spettacolo sconsigliatissimo ai deboli di pancia.
Abbiamo addirittura registrato plurimi e plateali diverbi tra il neo eletto presidente del Consiglio, Stefano Secci (un sincero augurio di buon lavoro, ne avrà tanto bisogno!) e il Sindaco: entrambi, giova ricordarlo, del Partito democratico. Abbiamo udito alludere a eventuali azioni all'indirizzo della consigliera Romina Angius per un banale intervento politico. Delunas scorda che il crimen maiestatis, reato di lesa maestà, non esiste più, gli è stato cambiato il nome, si chiama vilipendio contro il Capo dello Stato: ci permettiamo di fargli notare che ancora non è previsto per i sindaci. In futuro chissà…
Un sindaco che non gode della minima leadership nei confronti dell'aula: Delunas può contare su un risicatissimo numero di consiglieri comunali. Nella seconda seduta del consiglio un altro battibecco, questa volta con il consigliere più votato del Pd, Francesco Piludu: "Mi sarei aspettato le scuse da parte sua per la prima seduta". "Sono io che voglio le sue", gli ribatte il sindaco. Anche questa è una novità, almeno nei primi due anni tutti i suoi predecessori hanno goduto di ampio consenso fra i propri uomini. Un primo cittadino che pretende rispetto in continuazione e che per primo non rispetta l'Aula consiliare. Non ne onora i tempi e i regolamenti che ne disciplinano il funzionamento, rendendo scomodissimo il ruolo del neo presidente costretto a continui richiami.
Non sappiamo chi ci sia dietro quest'uomo, sempre più solo, che a tratti ricorda il dramma umano del grottesco e confuso protagonista di Quel pomeriggio di un giorno da cani interpretato da Al Pacino. Ecco, questo è tutto ciò che non avremmo mai voluto vedere. Questa città ha problemi drammatici che hanno bisogno di uomini straordinari, dotati di sapere, energia, passione e dedizione totale alla causa, altro che minacce di querele e pose da duro! Perché l'epilogo non diventi per Delunas come il lamento delle prefiche, sempre pronte a piangere il prossimo defunto.
Frodoino
(admaioramedia.it)
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