Un’emergenza sociale finora certamente sottovalutata. Infatti, mentre lo Stato si è occupato di normare, semplificandola, la risoluzione del vincolo matrimoniale, scarsa attenzione è stata rivolta agli effetti negativi ed alle difficoltà per i componenti della famiglia dopo la disgregazione del nucleo originario. In Italia ci sono 4 milioni di separati, 800mila di questi si trovano sotto la soglia di povertà (150mila addirittura sono considerati indigenti) ed il rapporto Caritas 2014 inserisce i padri separati e divorziati tra i nuovi poveri nella misura del 46%.
Perciò, Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha presentato una proposta di legge a “tutela dei coniugi separati o divorziati in condizione di disagio economico” con un fondo di 2 milioni di euro che prevede interventi di assistenza o mediazione familiare, sostegno abitativo e sostegno economico: “Il genitore, ritenuto economicamente forte, successivamente può venire a trovarsi in una pesante situazione di disagio economico-sociale – ha evidenziato – E’ opportuno tutelarli per evitare che la fine del rapporto coniugale possa avere riflessi disastrosi sulla vita psico-fisica dei separati, oltre che nei rapporti coi figli. Perciò, è opportuno che anche la regione Sardegna si doti di uno strumento adeguato”.
Al suo fianco, il presidente dell’associazione “Mamme e Papà separati in Sardegna” (Amps), Giampaolo Pisano: “E’ un problema in crescita. In Italia 1/3 delle coppie si separa e la Sardegna non fa eccezione. Inoltre, alcune storture normative favoriscono un coniuge sull’altro ed è già capitato di vedere nostri associati che la sera si ritrovano soli a dormire in un camper o in una roulotte perché non si possono permettere un affitto. Si tratta di situazioni più diffuse di quel che si pensi, perciò sarebbe molto utile ed urgente una legge sul tema”.
“Se non interverranno provvedimenti volti alla tutela economica, giuridica e sociale dei rapporti genitoriali – ha aggiunto Truzzu, che presenterà un emendamento alla Finanziaria 2018 per lo stanziamento dei 2 milioni di euro – la situazione non potrà che essere destinata a peggiorare, determinando un grave depotenziamento del ruolo genitoriale con gravi ripercussioni sull’educazione dei cittadini del domani”. (red)
(admaioramedia.it)