A Natale, la Giunta Pigliaru aveva ricevuto il regalo del Consiglio dei Ministri: la decisione di impugnare la legge regionale (n. 25 dello scorso 28 ottobre) che ha istituito l’Agenzia sarda delle entrate (Ase), con la motivazione che alcune norme in materia di tributi eccedono dalle competenze statutarie ed invadono quella riservata alla legislazione statale (articolo 117 della Costituzione), che riguarda il sistema tributario e contabile dello Stato, violando così il principio di buon andamento della pubblica amministrazione (articolo 97 della Costituzione). Ma dal palazzo di viale Trento non era arrivata alcuna reazione piccata: “La legge è pienamente operativa in ogni sua parte e quindi va avanti, perché l’impugnazione riguarda solo una norma di prospettiva, una parte programmatica della legge, ovvero la eventuale futura riscossione diretta dei tributi regionali”, ha spiegato l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci.
Ora, sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto del Ministero delle Finanze sulle modalità di versamento e di attribuzione del gettito dell’accisa sull’energia elettrica e sul gas naturale, forniti o consumati in Sardegna ed Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, torna all’attacco: “Pigliaru aveva detto che nel 2017 avremmo visto i risultati della sua opera ed eccoli qui: l’unico tributo riscosso dalla Sardegna passa nelle mani dello Stato”.
“E’ la fine dell’impostura dell’agenzia ‘assurda senza entrate’, annunciata come ‘rivoluzione’ e rivelatasi una triste azione propagandistica per coprire la debolezza della giunta dei baroni – ha aggiunto l’ex Governatore – Non solo nessuno degli effetti promessi dagli ‘scienziati’ di villa Devoto si è verificato, ma quando l’unico tributo erariale versato dai contribuenti direttamente nelle casse regionali viene riscosso dalla mano dello Stato centrale, il risultato è esattamente opposto rispetto a quello descritto nei pomposi annunci di qualche mese fa. In una settimana si è consumata una Waterloo senza Napoleone, ma con qualcuno che ancora è convinto di esserlo. Il frutto di una ridicola trattativa, condotta da Pigliaru e dal suo assessore ‘avatar’ con la bandiera bianca bene in vista e con la deposizione di tutte le armi, ovvero i ricorsi già presentati da noi. L’ultima foglia di fico ‘sovranista’ o ‘autonomista’ è caduta, il risultato referendario ha severamente punito i ‘signorsì’ di Pigliaru, che continua a mandare comunicati marziani in cui si autoincensa per azioni che non ha mai fatto”. (red)
(admaioramedia.it)