Non ha perso tempo per festeggiare il successo del centrodestra e della Lega nelle elezioni regionali di domenica e, questa mattina, Matteo Salvini è tornato a Cagliari al fianco di Christian Solinas, nuovo presidente della Regione Sardegna, sospinto da oltre 363mila sardi verso Villa Devoto. Il suo principale avversario, Massimo Zedda, è rimasto a guardare da lontano, sotto di quasi 15 punti (14.88%) e con oltre 113mila voti di scarto, più che quadruplicato il grillino Desogus (11.18%), non ‘pervenuti’ Maninchedda, Pili, Murgia e Lecis, che tutti insieme hanno collezionato 61mila voti.
“L’ultima inefficienza della giunta uscente di centrosinistra è stata una ‘barzelletta’: spoglio dei dati lentissimo e sito della Regione in tilt – ha detto Eugenio Zoffili, coordinatore della Lega per la Sardegna, che ha anche presentato Lina Lunesu, neo senatore al posto di Solinas – In Sardegna, con queste elezioni, la Lega ha scritto una bella pagina: esordiamo in Consiglio regionale con otto eletti. Da oggi si cambia veramente e i cittadini sardi non si devono più sentire abbandonati dalla Regione”. “Qualcuno ci derideva, vedendo che c’erano leghisti sardi – ha ricordato il deputato Guido De Martini – Adesso possiamo dimostrare che siamo persone serie e che vogliamo cambiare le cose anche in Sardegna”. Annunciata, a breve, una riunione del Coordinamento regionale della Lega per esaminare il voto ed affrontare le prossime elezioni amministrative in Sardegna.
“Restituiremo ai Sardi dignità ed orgoglio di vivere in questa meravigliosa terra”, ha detto il governatore Solinas sintetizzando alcune parole d’ordine del programma della coalizione che lo ha portato alla vittoria: sanità (“Aboliremo rete territoriale ospedaliera ed Asl unica”), continuità territoriale (“I trasporti diano un volano per nuova ricchezza ed occupazione”), turismo, vertenza latte, legge urbanistica, energia. “E’ una vittoria di tutti i candidati, di tutte le liste, una squadra coesa con un programma chiaro di discontinuità rispetto al passato. Il giorno dopo la proclamazione degli eletti, subito al lavoro per dare risposte ai Sardi, confidando anche sulla disponibilità degli interlocutori nazionali”. Da Solinas anche un appello per le prossime elezioni europee: “Manca una rappresentanza adeguata in Europa per dare forza al progetto politico che vuole cambiare questo modello europeo. Bisogna riportare al centro le persone e i territori”. E tornando sull’alleanza con la Lega ha ricordato che si tratta di una “collaborazione politica e culturale, ma anche di prospettiva, che grazie ad un ‘accordo storico’ ha reso possibile tutto ciò”.
Per chiudere la celebrazione della vittoria elettorale, Salvini ha sottolineato che la Lega si “è affacciata in punta di piedi in Sardegna, terra che sappiamo avere una forte identità, con l’obiettivo di mandare a casa la sinistra. Ci siamo riusciti, diventando il partito più votato in tanti comuni sardi ed entrando con un gruppo in Consiglio regionale. Ora, dopo i festeggiamenti, è il tempo della responsabilità e del lavoro. Quanto alla ‘vertenza latte’, se sarà necessario, le porte del Viminale sono sempre aperte e se qualcuno rifiuterà di sedersi al tavolo delle trattative farà un grosso errore. Però, sia chiaro che quelli che vanno in giro con passamontagna e bastoni non sono pastori, sono delinquenti”. Ha rivolto anche un pensiero a Zedda: “Vedere la sinistra che festeggia la sconfitta, contenta perché è arrivata seconda invece che terza, è stato divertente. Speriamo di vederla festeggiare ancora a lungo, a cominciare dalla Basilicata e dal Piemonte”.
Fabio Meloni
(sardegna.admaioramedia.it)