Si è impegnato per tranquillizzare tutti sul caso Ebola ed invitare gli oppositori politici ad accantonare le polemiche, ma l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, non è riuscito nell’intento, collezionando dopo la protesta della Federazione sindacati indipendenti (“il laboratorio di analisi non era attrezzato per gestire i campioni del virus”) anche quella dei condomini del palazzo dove risiedeva il cooperante ricoverato allo Spallanzani.
Infine, ad arroventare ulteriormente il clima, è arrivata l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Sassari per accertare se siano stati commessi reati nella gestione del protocollo. Al momento non sono configurate ipotesi di reato, né ci sono indagati. L’indagine della Magistratura arriva dopo l'inchiesta interna della Asl e la richiesta di chiarimenti pervenuta dall’Organizzazione mondiale della Sanità. La protesta dei condomini è nata per non essere stati informati della presenza nel palazzo dell’infermiere e per averlo capito solamente quando hanno visto iniziare i lavori di sanificazione dell’appartamento, ben 12 giorni dopo il ricovero.
In effetti, la lunga spiegazione dell’assessore Arru non ha convinto tutti, sopratutto per i punti riguardanti la ‘biobag’, la stanza di isolamento, l’approccio del personale tecnico al sangue infetto, il momento del trasferimento e Mauro Pili, deputato di Unidos, è tornato all’attacco: “In Sardegna c'è un assessore alla Sanità che continua a rilasciare interviste di qua e di là per sostenere che tutti i protocolli sul caso Ebola sono stati rispettati A questo signore, e non solo a lui a quanto pare, probabilmente, sfugge un primo elemento su tutti: la Procura di Sassari ha aperto un'inchiesta. Basterebbe questo per indurre tale signore a più parsimonia nelle parole. Un assessore che cerca di nascondere la verità con autoassoluzioni davvero ridicole è un irresponsabile senza ritorno. Non so se ci sia reato penale, lo decideranno i magistrati, ma di certo c'è che una palese e fin troppo evidente incapacità a gestire un settore così delicato come la Sanità sarda. E quindi, bocciato senza appello”.
Intanto, sono sempre in isolamento le 19 persone, fra medici, infermieri e tecnici, che sono entrate in contatto con l’infermiere 37enne, che, fanno sapere dallo Spallanzani, è “febbricitante, ma vigile, collaborante e con parametri vitali nella norma''. (red)
(admaioramedia.it)