Scoppia la polemica sulle procedure seguite per il trasferimento del cooperante sardo di 37 anni che ha contratto il virus Ebola ed ora si trova ricoverato, in condizioni stazionarie, allo Spallanzani di Roma.
“Le procedure sono state seguite e rigorosamente rispettate – ha assicurato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – I medici e gli infermieri del 118, personale che aveva effettuato un apposito corso di preparazione per vestizione e svestizione, hanno seguito tutte le procedure previste e richieste dai protocolli nazionali. Il personale del 118 ha effettuato il trasporto indossando tutti i dispositivi di protezione individuale, assistendo il paziente come richiesto alla situazione clinica. Il paziente è stato accompagnato all’Istituto di Malattie Infettive di Sassari e ricoverato seguendo un percorso dedicato fino alla camera di degenza, senza passare attraverso il Pronto Soccorso. Non c’è, dunque, alcun pericolo per la popolazione.”
“Successivamente è stata eseguita la procedura di svestizione in un apposito locale e sotto la sorveglianza di un quarto operatore che ha controllato la procedura seguendo una rigorosa check list – ha aggiunto l’Assessore – Tutti gli indumenti indossati sono stati raccolti in appositi contenitori e immediatamente distrutti. L’autoambulanza è stata disinfettata. Nonostante il pieno rispetto della procedura, per ulteriore precauzione, è stato consigliato agli operatori di usare misure di ‘confinamento’ volontario, con monitoraggio della temperatura.”
Intanto, il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, ha pubblicato, sul suo profilo facebook, i comunicati dell'assessore Arru che garantiva fosse tutto pronto per qualsiasi emergenza legata al virus Ebola: “Purtroppo, i fatti hanno dimostrato che mancavano perfino le barelle di biocontenimento – ha commentato l'esponente azzurro – Si tratta di un'omissione gravissima che dimostra l'inadeguatezza di chi oggi guida la Sanità. L'Assessore non può cavarsela con un comunicato in cui dice candidamente che si provvederà all'acquisto. Si assuma le sue responsabilità.”
Secondo Arru, però, la barella è arrivata in Sardegna in tempo utile per il trasporto grazie all'Aeronautica militare e da oggi ce ne saranno due in dotazione, una a Cagliari ed una a Sassari. Intanto la mamma e due sorelle dell'infermiere colpito dall'ebola rimangono in quarantena, mentre altre dieci persone (cinque del Reparto malattie infettive, tre del 118 e due del laboratorio di analisi) sono in quarantena volontaria e rimarranno isolate per tre settimane. (red)
(admaioramedia.it)