Dignità e speranza. Se il Sulcis Iglesiente vuole andare incontro allo sviluppo deve raddrizzare la schiena e farsi restituire il maltolto. Se vogliamo tracciare una nuova strada abbiamo bisogno di coraggio e coesione e dobbiamo cominciare a dire ‘no all’assistenzialismo’ che ha piegato questo territorio al continuo ricatto di una politica che deve finire.
La misura è colma. Siamo stanchi di vertenze infinite, siamo stanchi di Piani sventolati all’aria privi di contenuti le cui risorse sono rimaste sostanzialmente sulla carta. Siamo stati depredati del nostro futuro. I nostri padri di famiglia – rimasti senza lavoro – sono disperati. I nostri ragazzi (il 37%: record nazionale) non studiano, non lavorano, non sono impegnati in alcun modo. Il Centro di salute mentale di Iglesias conta 2.169 pazienti, con un incremento mensile che raggiunge 50 persone. Il disagio è doppio se si pensa che in tanti si rivolgono alla struttura per ottenere un sussidio (destinato ai sofferenti psichici) che dia loro la possibilità di campare. La povertà è diventata spaventosa e dilagante a causa di una disoccupazione inarrestabile. La denatalità è ovviamente una certezza. La Sardegna non mette al mondo figli proprio perché non intravvede la luce. Basta, il limite è stato abbondantemente oltrepassato.
Vogliamo una seria programmazione, un ragionevole decentramento di poteri e risorse ai Comuni. Vogliamo lo snellimento di procedure e burocrazia affinché chi prova a resistere non sia costretto a gettare la spugna. Non c’è un solo settore che non sia in agonia. I commercianti abbassano le serrande, gli artigiani stanno chiudendo le loro attività. Gli agricoltori non riescono a competere in un mercato saturo e globalizzato, dove si importa il 70% dei prodotti in arrivo da altre regioni o Paesi europei ed esteri, senza che sia tutelata in alcun modo la produzione isolana. Non sorride neppure il settore ittico che arranca e sprofonda a causa di un sistema di leggi europee che agevola la concorrenza. I pastori sardi? Sono la nostra speranza: ci stanno dimostrando che la nostra dignità non può essere calpestata. Ci stanno insegnando il valore di un Popolo che può e deve rialzare il capo, difendendo con il cuore e con i denti la nostra identità. Questa è la Sardegna, questi siamo noi. Forza Paris, riprendiamoci ciò che è nostro di diritto.
Ilenia Mura
(admaioramedia.it)