Silenziosamente nel Porto canale di Cagliari, la Giunta Pigliaru con la complicità della sua maggioranza in Consiglio regionale e con quella in corso di acquisizione della maggioranza nel Consiglio comunale di Cagliari ha deciso di costruire un deposito di Gpl, gas di petrolio liquefatto, e del relativo rigasificatore a due passi dal centro della città. La foto si riferisce ad un analogo deposito costruito a Chioggia e contro il quale si muove contro tutta la città.
Consta di 9.000 metricubi di puro Gpl più 1.500 di idrocarburi misti, la cui potenza esplosiva, nel raggio minimo di 5 chilometri è stata calcolata in 54 chilotoni (per dire, la bomba di Hiroshima si fermava a 15). Non conosco ancora la dimensione del deposito cagliaritano, ma sicuramente il pericolo sarà grandissimo anche per la nostra città. Mi informerò meglio.
Mi domando quale sia la volontà della delegazione sardista che rende possibile l’esistenza della Giunta Zedda. Ha una posizione autonoma tesa a salvaguardare la sicurezza della città, del Porto canale, della Zona franca messa in forse da questa sciagurata idea o un reggicoda degli affaristi che sono dietro questo progetto? Cosa caratterizza politicamente l’apporto sardista alla seconda giunta Zedda? O è una fotocopia della prima? E i sardisti sono una ruota di scorta? Io non lo credo. Su questa questione e su tante altre mi sembra che sia necessaria una verifica politica, non solo cittadina ma nazionale e che il Psdaz batta un colpo sardista.
Mario Carboni – Cagliari
(admaioramedia.it)