Il convegno di sabato scorso, a Sassari, contro l’ideologia gendernelle scuole ha riscosso un enorme successo in termini di partecipazione: più di 400 persone presenti e tra queste decine di famiglie sassaresi. E’ evidente che, nonostante si cerchi da più parti di sminuire e nascondere il problema, il gravissimo pericolo che ideologie lontanissime dalla nostra cultura nazionale e religiosa influenzino i nostri figli, è sempre più sentito dalle famiglie. E le famiglie non condividono questo tentativo, quando conoscono come stanno realmente le cose si preoccupano e si impegnano per fermare certi progetti deleteri per la crescita dei ragazzi. Il convegno, attraverso l’intervento di autorevoli relatori, tra i quali la professoressa Francesca Poleggi di Pro Vita, il giornalista Gianluca Martone e padre Thierry Serrano dell’ordine dei Cappuccini della Sardegna, hanno voluto sancire il nostro no all’ideologia gender nelle scuole e il nostro si alla difesa e tutela della famiglia naturale, primaria cellula della società: quella costituita da padre, madre e figli.
Difendere e promuovere la famiglia e fermare l’indottrinamento dei bambini attraverso pericolosi programmi che mirano ad influenzare la loro formazione sin dall’adolescenza, è stato il messaggio principale dell’iniziativa di sabato. E tale messaggio è stato ribadito anche dalle due lettere di donna Assunta Almirante e dei vertici nazionali di Generazione Famiglia, in prima linea nell’organizzazione dei ‘Family day’ del giugno 2015 e dello scorso 30 gennaio al Circo Massimo. Quando, come Movimento Cristiano e insieme a Fratelli di Italia, abbiamo deciso di organizzare un convegno contro l’ideologia gender nelle scuole, lo abbiamo fatto innanzitutto perché ci rendiamo conto che le famiglie siano poco informate in merito a tema: molti genitori si rendono conto dell’esistenza di questi programmi scolastici, che mirano a cancellare nella percezione dello studente (anche negli anni della scuola materna) la differenza tra maschile e femminile, solamente dopo che il loro figlio ha già acquisito da mesi nozioni e concetti di questo tipo. E’ assurdo.
Ecco perché convegni di questo tipo sono fondamentali: perché solo in questo modo oggi è possibile lanciare l’allarme sul gender nelle scuole e informare le famiglie. Il nostro invito è pertanto quello rivolto ai genitori: ad inizio anno scolastico recatevi presso le scuole dei vostri figli e chiedete esplicitamente se in quell’istituto sono previsti progetti e programmi di questo tipo. Spesso peraltro tali iniziative didattiche si nascondono facilmente dietro progetti finalizzati al rispetto delle pari opportunità. E’ importantissima la prevenzione e l’informazione alle famiglie. Ma è a livello politico che occorre reagire all’escalation delle teorie lgbt nelle scuole ed è in tal senso che proseguirò con le mie battaglie in Consiglio regionale e fuori dal Consiglio.
In Sardegna è assolutamente necessaria l’alleanza su queste tematiche tra tutte le forze politiche e i rappresentanti dei partiti e movimenti che si oppongono al gender nelle scuole. Sotto questo aspetto, anche in occasione del convegno di sabato abbiamo condiviso questa esigenza con il collega Paolo Truzzu e con Giovanni Donzelli di Fratelli di Italia. E’ importante far sì che siano resi pubblici e riconoscibili gli istituti scolastici che promuovono l’ideologia gender e prevedono simili programmi. Occorre dare la possibilità ai genitori di sapere, di valutare e decidere se iscrivere o meno il proprio figlio ad una scuola dove si insegnano le teorie gender. Occorre fermare il finanziamento pubblico di progetti che mirano alla diffusione e promozione delle iniziative gender nelle scuole. Serve una legge anti-gender che tuteli i ragazzi e garantisca massima informazione alle famiglie. Informare i genitori, contrastare e fermare questo inaccettabile indottrinamento nelle scuole. Lo dobbiamo ai nostri figli e alle generazioni future.
Marcello Orrù – Presidente nazionale Movimento Cristiano e consigliere regionale
(admaioramedia.it)
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RT @admaioramedia: Dal convegno di Sassari una sola parola d’ordine: fermare il gender nelle scuole (Marcello Orrù) https://t.co/CeZyrN1ICR
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