Lunedì 22 – Il 'patibolo' grillino è stato allestito anche in Sardegna, ad Assemini, dove tre consiglieri comunali (Irene Piras, Rita Piano e Stefania Frau) sono state espulsi dal movimento per aver criticato e denunciato il sistema, a loro dire, poco trasparente del sindaco Puddu. Il Movimento 5 stelle, anche per le espulsioni, ci aveva abituato all'originale rappresentazione delle votazioni on line, ma ormai il ‘paravento' non serve più ed il 'leader maximo' ha deciso di scegliere la strada più semplice per comunicare le decisioni prese, scrivere: “Le scriviamo in nome e per conto di Beppe Grillo… Non avendo ricevuto controdeduzioni atte a rivalutare la sua posizione, si conclude il procedimento avviato disponendo la sua espulsione dal M5s”.
Martedì 23 – Prima Soru ‘pizzica’ le opere pubbliche regionali (“mettere soldi in progetti di allargamento di strade a volte inutili”), quindi Maninchedda, chiamato in causa in quanto assessore dei Lavori pubblici, risponde alla sua maniera ("Allargare le strade o allargare il cervello?"), hanno destato le truppe Pd che sono insorte contro il ‘fuoco amico’: “L’assessore Maninchedda ha decisamente perso il senso delle proporzioni. Che il leader di una forza politica, per quanto degnissima, dalla limitata rappresentanza consiliare, pensi di poter parlare a nome della Giunta, a me pare francamente eccessivo. Tanto più se si discute dell’esito di elezioni amministrative nelle quali l’unico successo del centrosinistra ai ballottaggi si è ottenuto in una città, Quartu, nella quale il suo partito non sosteneva il centrosinistra”. Così il deputato Marco Meloni, che proprio alla terza città sarda deve i suoi fortunati natali politici. Ancora più duramente, il consigliere regionale Salvatore Demontis: “Proponiamo la nostra visione della Sardegna che, guarda caso, nella quasi totalità dei casi coincide con quella del Presidente. Non so se coincida anche con quella di Maninchedda, a giudicare dai d.l. proposti dall’Assessore non ne sono sicuro, altrimenti non li avremmo dovuti modificare in Commissione Lavori pubblici. Cosi come sono certo che proporremo al Presidente Pigliaru di proseguire per altri cinque anni, non so se Maninchedda sia d’accordo”. Il prossimo round è in programma il 13 luglio nel conclave della maggioranza.
Mercoledì 24 – Dopo gli specializzandi in medicina (la Giunta ha dimenticato di stanziare i fondi per le borse di studio del 2015), insorgono anche gli specializzandi laureati in biologia, veterinaria, farmacia, fisica, chimica e odontoiatria che hanno visto sparire, dopo la novità inserita nel 2009 dalla Giunta Cappellacci, i soldi per le borse di studio a loro dedicate. Quella Pigliaru è nota come la Giunta dei professori, ma anche verso gli studenti appare molto distratta e smemorata.
Giovedì 25 – Giornata pesante per due cagliaritani di vertice: Giancarlo Deidda e Massimo Zedda. Il primo viene commissariato dal presidente Pigliaru e, dopo aver perso lo scettro della Confcommercio, cede (ricorsi permettendo) anche la presidenza della Camera di Commercio. Il secondo riceve una richiesta di interdizione dalla Presidenza del Comitato di Indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari in arrivo direttamente dagli uffici del Palazzaccio di piazza Repubblica. Al posto di Deidda arriva un ex assessore comunale della Giunta Zedda, Paola Piras. Chissà se al posto di Zedda arriverà uno dei nove ex della Giunta camerale di Deidda.
Venerdì 26 – La Dinamo Sassari conquista la Scudetto di pallacanestro nella stessa stagione che vede il Cagliari retrocedere in Serie B. Il presidente rossoblu Giulini chiama il collega Sardara per complimentarsi. Tanti i tifosi che sperano gli abbia chiesto anche qualche consiglio.
Sabato 27 – Clamoroso scivolone sulla ‘buccia catalana’ del Corriere della Sera che, celebrando lo Scudetto di pallacanestro della Dinamo, commette uno svarione niente male: "La piccola Barcellona d’Italia, la Sassari che si sente legata alla Catalunya per lo spirito e non solo dal fatto che in questo angolo di Sardegna si parla il dialetto catalano, è dunque salita al soglio reale del nostro basket". L’autore della gaffe, Flavio Vanetti, è un esperto di ufologia ed oltre ad aver partecipato alla stesura del libro “Turisti per Ufo”, cura il blog “Mistero bUfo”, dove ora potrà inserire anche la sua ‘bufa scivolata’.
Domenica 28 – “Avete la guerra in casa”, dice Cecilia Strada, durante il convegno nazionale di Emergency a Cagliari. Ma non si riferisce al problema della disoccupazione a livelli socialmente pericolosi, né al continuo sbarco di immigrati nell’Isola ed alla carenza di strutture adeguate per ospitarli degnamente. Bensì all’impatto delle servitù militari, ma la ricetta è pronta: “Non è giusto che la Sardegna ne ospiti tante, non lo è in generale perché lo strumento della guerra non è quello giusto per risolvere i problemi. Danno posti di lavoro? Ma sono molti di più quelli che arrivano quando si investe nel civile, lo dicono tutti i dati. Perciò, si investa sul territorio e nel settore civile, porta più lavoro e nel modo sano e giusto.” Più o meno quello che chiedono sindaci, sindacalisti e politici che si oppongono al sic et simpliciter ‘No alle basi’: qual è il modello di sviluppo alternativo per quei territori che ospitano struttura militari? Se la Giunta ha un’idea, oltre a quella di blandire gli elettori antimilitaristi, batta un colpo!
Corto Maltese
(admaioramedia.it)
3 Comments
Romano
Se gente come Cecilia Strada pensasse di più agli scopi di Emergency, invece che a fare politica o a partecipare alle manifestazioni dei gay pride, forse sarebbe molto più utile alla loro causa. Insieme a suo padre sono in giro a voler insegnare come governare, mentre impiegherebbero meglio il loro tempo ed i denari che raccolgono a suo nome, per dedicarsi di più ad aiutare chi veramente ha bisogno.
Sicuramente ha ragione nel dire che creare posti di lavoro negli impieghi civili, anzichè nell'indotto delle basi, sia meglio e più redditizio, in quanto a tal proposito è un'esperta di prima classe, dato che lei e molti che collaborano con lei, hanno stipendi sicuri. Sarebbe però lecito chiedere se comunicassero i bilanci dell'associazione e, tolti gli stipendi e le spese di trasferte ed altro, quanto rimane effettivamente per le spese vive.
Una domanda: perchè Medici senza frontiere non si comportano come fanno loro, senza interferire in altri campi che non siano quelli del vero aiuto ai malati?
Massimo Ibba
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Patrizia Sulas
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