Si è triplicato in tre anni il mercato della contraffazione in Sardegna: nel 2016 il valore è di quasi 10 milioni contro i 3,3 milioni del 2015 per un totale complessivo di 42,6 milioni negli ultimi otto anni. Lo ha stimato la Confcommercio sulla base dei dati del Mise rielaborati da quelli relativi ai 415 sequestri effettuati nel 2016 nei quali sono stati recuperati 1.085.548 pezzi. Un vero boom, se si pensa che tra il 2008 ed il 2016 il numero complessivo dei pezzi sequestrati da tutte le forze dell’ordine ammonta a 2.853.596 pezzi. La maggior parte del mercato parallelo della contraffazione riguarda l’abbigliamento e gli accessori (con oltre 15 milioni negli ultimi otto anni), i profumi ed i cosmetici ( oltre 10 milioni) e le apparecchiature elettriche (6 milioni).
Per ovviare a questo fenomeno nel 2016 l’associazione dei commercianti ha lanciato il progetto nazionale di educazione all’acquisto legale e responsabile “Fermiamo la contraffazione” con l’obiettivo di sensibilizzare e informare su tutti i fenomeni illegali quali il racket, l’usura e la corruzione che alterano il mercato e falsano la concorrenza a scapito delle imprese “sane”, ma con un particolare accento su contraffazione e abusivismo.
Per aumentare la consapevolezza di quali possano essere gli effetti dell’acquisto di merci contraffatte Confcommercio ha deciso di puntare sulla comunicazione sul linguaggio teatrale destinando una particolare attenzione – oltre che alle imprese e alle istituzioni – anche al mondo della scuola, nella convinzione che per la costruzione di una diffusa coscienza etica è utile e necessario lavorare con gli studenti. Per questo nei giorni scorsi è sbarcato anche a Cagliari lo spettacolo teatrale interpretato da Tiziana Di Masi “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, scritto da Andrea Guolo. Al termine della rappresentazione, un esempio di teatro civile che affronta il tema della contraffazione in tutte le sue sfaccettature, sono stati gli stessi ragazzi dei Licei Siotto e Artistico ad interloquire, sulla base delle sollecitazioni emerse, con i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni presenti all’evento.
“Una causa delle contraffazioni è l’inferiore gettito fiscale e la mancanza di servizi, ma soprattutto i riflessi colpiscono i cittadini con meno posti lavoro”, osserva il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti. “La contraffazione si inserisce nel sistema ricchezza-povertà e cresce il fenomeno dell’illegalità. Anche se è raddoppiato il numero dei sequestri, il contrasto e la repressione sono solo palliativi. E’ invece necessario lavorare a livello pedagogico per educare i consumatori”. Secondo Anna Lapini, componente della giunta di Confcommercio per la legalità, “la contraffazione ha sottratto 27 miliardi euro con oltre 260 mila posti di lavoro messi a rischio. E’ necessario che i cittadini abbiano coscenza del problema come lo deve avere la pubblica annunistrazione”. (red)
(admaioramedia.com)