Cragno: monumentale. Sceso in campo “obbligatoriamente” per gli acciacchi propri e dei colleghi, sfodera alcune parate determinanti da numero uno vero.
Romagna: macchinoso. L’intervento maldestro sul primo gol doriano libera Quagliarella e inganna Cragno. Un errore che forse lo condiziona per il resto della gara.
Ceppitelli: sfortunatissimo. Si fa male dopo due minuti, viene portato via in barella per un sospetto problema alla schiena: forse colpa del gelo.
Dal 4° Pisacane: indaffarato. Entra a freddo – in tutti i sensi – e deve vedersela con il poderoso Zapata. Si oppone come può, limitando i danni.
Andreolli: spettatore. Caos a tratti in area rossoblù, cerca di mettere la necessaria attenzione. Incolpevole sui gol: sul secondo si butta disperatamente in scivolata ma senza esito.
Faragò: ficcante. Ormai ha preso consapevolezza e piacere per essere diventato l’uomo assist del Cagliari. Raramente sbaglia un suggerimento da destra. Esce per un problema muscolare.
Dal 33° Van der Wiel: confortante. Il laterale olandese viene buttato nella mischia e non fa rimpiangere Faragò, grazie a diversi traversoni calibrati e pericolosi.
Dessena: imbarazzante. Pesante nei movimenti, poco fluidi come già da tanto tempo accade. Apporto praticamente nullo, poi si infortuna e lascia il campo prima dell’intervallo.
Dal 40° Farias: crescente. Vuole spaccare il mondo e lasciare il segno. Ringrazia Viviano che gli rinvia addosso, poi tenta alcune volte la conclusione in modo impreciso.
Cigarini: limitato. La mediana doriana non gli lascia spazio né tempo. Si arrangia in qualche modo, con un po’ di nervosismo da ex avvelenato. Chiude acciaccato, pure lui.
Ionita: nascosto. Non riesce a dare un apporto efficace, preso dal controllo in copertura sui dotati centrocampisti avversari. Ha però il merito del pallone che Pavoletti trasforma in gol.
Padoin: appannato. Il secondo gol di Quagliarella nasce da un suo disimpegno errato di testa. Non supporta la manovra e soffre un pochino.
Pavoletti: ariete. Di testa le prende tutte lui. Alla fine riesce a infilare il quarto pallone del suo campionato con una deviazione perentoria.
João Pedro: ininfluente. Un paio di conclusioni alla sua maniera, con il destro, troppo precipitose. Lontano da una prestazione convincente, nel complesso.
López: allucinato. Per sua stessa ammissione nel dopo gara, non aveva mai visto una serie di infortuni così. Partita e piani scompaginati, rattoppa la squadra in corsa in modo forzato. La sua squadra conferma però il carattere e la combattività, forse stavolta troppo a fiammate. Un punto meritato.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)