La squadra nerazzurra è la terza società di calcio in Italia per numero di trofei ufficiali conquistati, dietro Juventus e Milan: nel suo palmares spiccano 18 scudetti, 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Coppe Uefa ed un Mondiale per club.
Una storia gloriosa. Ha vissuto il periodo di maggior splendore nel periodo 1963-1966, quello passato alla storia come epopea de “La Grande Inter”. Tra i protagonisti di quel periodo Angelo Moratti presidente, Helenio Herrera in panchina e fuoriclasse del calibro di Facchetti, Picchi, Suárez e Mazzola. Negli ultimi 30 anni è stata sovrastata in città dai cugini rossoneri, uscendo dall’ombra con forza in occasione del quinquennio 2006-2011. Da allora non ha più conquistato un trofeo e ha invece inanellato piazzamenti deludenti.
Partenza stagionale difficoltosa. Quarta nella scorsa stagione, è passata nelle mani cinesi di Suning Holdings Group a giugno e ha avuto un precampionato particolare: le strade dell’Inter e del tecnico Roberto Mancini si sono separate ad agosto, dando spazio all’olandese Frank De Boer, un vecchio pallino del presidente Thohir. Mercato importante: sono arrivati Ansaldi, Banega, João Mário, Candreva, Gabriel. La partenza stagionale non è stata delle migliori, con la sconfitta al Bentegodi contro il Chievo al debutto in A. Il momento migliore lo ha avuto contro la Juventus, strappando una vittoria insperata (2-1), però ha alternato prestazioni buone ad altre decisamente opache. In Europa League due figuracce contro gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva e i cechi dello Sparta Praga, con le seconde linee.
Punti di forza. I nuovi acquisti hanno senza dubbio portato tanta qualità alla rosa, che si affida ai piedi buoni di Banega e del campione d’Europa João Mário per costruire, alla verve di Candreva sulla destra e del croato Perisic sul fronte opposto. Tutto per consentire a “Maurito” Icardi di pungere le difese avversarie. In panchina c’è il brasiliano Gabriel Barbosa “Gabigol” che reclama spazio: un giovane attaccante molto interessante e stabilmente nel giro della Seleção.
Punti deboli. Lo stesso João Mário e Medel, che garantiscono la cerniera in mediana, non sono giocatori rapidissimi e dalla fedina disciplinare cristallina. Gli attaccanti cagliaritani potrebbero mettere in difficoltà la coppia centrale Miranda-Murillo con il loro movimento e la loro tecnica.
La rosa. PORTIERI: 46) Tommaso Berni (33 anni); 30) Juan Carrizo (32 anni, Argentina); 1) Samir Handanovic (32 anni, Slovenia). DIFENSORI: 2) Marco Andreolli (30 anni); 15) Cristian Ansaldi (30 anni, Argentina); 33) Danilo D’Ambrosio (28 anni); 95) Senna Miangue (19 anni, Belgio); 25) João Miranda (32 anni, Brasile); 24) Jeison Murillo (24 anni, Colombia); 55) Yuto Nagatomo (30 anni, Giappone); 13) Andrea Ranocchia (28 anni); 21) Davide Santon (25 anni); 94) Eloge Koffi Yao (20 anni, Costa d’Avorio). CENTROCAMPISTI: 19) Ever Banega (28 anni, Argentina); 11) Jonathan Biabiany (28 anni, Francia); 77) Marcelo Brozovic (23 anni, Croazia); 87) Antonio Candreva (29 anni); 5) Felipe Melo de Carvalho (33 anni, Brasile); 27) Assane Demoya Gnoukouri (20 anni, Costa d’Avorio); 6) João Mário Eduardo Naval Costa (23 anni, Portogallo); 7) Geoffrey Kondogbia (23 anni, Francia); 17) Gary Medel (29 anni, Cile). ATTACCANTI: 23) Citadin Martins Éder (29 anni); 96) Gabriel Barbosa Almeida (20 anni, Brasile); 9) Mauro Icardi (23 anni, Argentina); 10) Stevan Jovetic (26 anni, Montenegro); 8) Rodrigo Palacio (34 anni, Argentina); 44) Ivan Perisic (27 anni, Croazia). ALLENATORE: Frank De Boer (46 anni, Olanda).
Probabile formazione. (4-2-3-1): Handanovic; Ansaldi, Miranda, Murillo, Santon; João Mário, Medel; Candreva, Banega, Perisic; Icardi. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Ranocchia, Felipe Melo (in dubbio).
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
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webnauta59
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