Gli Sconvolts, storico gruppo di tifosi cagliaritani coinvolto nei gravi fatti di Sassari a fine marzo, ha diffuso un volantino: nel messaggio sono riportate pesanti contestazioni (con toni e termini tutt’altro che morbidi) alla ricostruzione ufficiale degli eventi accaduti, che ha poi innescato i provvedimenti a carico di parte della tifoseria rossoblu. Contestazioni anche e soprattutto nei confronti del Cagliari Calcio, reo di dare il suo “appoggio genuflesso” alle autorità pur di punirli con il benestare di una stampa “comprata al 99%“.
Il comunicato, intitolato “Siamo cagliaritani e siamo fieri“, già nell’introduzione parla di “situazione incredibile e paradossale creatasi all’indomani dei ‘fatti’ di Sassari” e invita a “riflettere sul ‘modus operandi’ di chi gestisce l’ordine pubblico, le istituzioni in genere e soprattutto su chi ha in mano il Cagliari Calcio“. Vengono colpevolizzati i media, il cui torto maggiore sarebbe – va sottolineato – di aver solo riportato i provvedimenti ufficiali delle autorità e di conseguenza averne tratto delle considerazioni. Logicamente di censura per fatti del genere, a quanto pare però stravolti nella loro verità, secondo gli Sconvolts. Si parla di “bugia” in riferimento al fatto che nel viaggio da Cagliari a Sassari avrebbero portato a bordo armi di ogni genere, ma bensì il gruppo sarebbe giunto a destinazione solo armato di “aste di bandiere“.
Pesanti frasi all’indirizzo del presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini, mettendo in risalto “lo schifo di dirigenza che ci ritroviamo oggi, senza palle, senza orgoglio, che […] fa valere la sua forza dove gli conviene e sui bersagli facili, sperando poi nel ‘favorino’ (ora che è in cantiere pure lo stadio nuovo, figuratevi un po’). Appare sempre più chiaro l’intento: solo business, gli frega poco di certi valori […] ci difendiamo e mostriamo i denti, il cagliaritano è così, ficcatevelo in testa!“. Rifiutano con sdegno la Tessera del Tifoso, “strumento che noi non utilizzeremo mai!“. Infine viene sottolineato che “il settore della Nord deve restare vuoto, e deve restare nostro sempre e comunque“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)