Anche CasaPound si schiera contro l’ordinanza comunale che impone dalle 22 lo stop alla musica ed alla vendita di alcolici nel centro storico di Cagliari. I militanti del Movimento hanno dato vita ad un evento ironico intitolato “Zedda Party” con affissione di locandine e distribuzione di volantini, come se si trattasse di una vera festa.
“Con questa ordinanza l’economia del centro storico subisce un grave arresto – si legge in una nota di CP – E’ giusto regolamentare le attività ludico-ricreative, ma bisognerebbe adottare una normativa un po’ più leggera del coprifuoco: così Cagliari diventa capitale europea del sonno. Al sindaco facciamo notare che non è a causa della musica o di qualche birra venduta oltre le 22 che oggi il centro storico presenta igiene, decoro e sicurezza a dir poco carenti. Le cause principali del degrado, che secondo le intenzioni del sindaco Zedda verrebbe limitato da questa ordinanza, non sono certo i pochi bar rimasti aperti in piazza del Carmine o Matteotti in seconda serata. Bisognerebbe essere del tutto ciechi per non individuarle, invece, nelle bancarelle abusive, nelle minacce ricevute da chi parcheggia o nelle violente risse di cui sono protagoniste decine di clandestini”.
“Capiamo che l’impostazione ideologica di Zedda tenda a minimizzare la realtà, stravolta dalla narrazione mediatica buonista – conclude la nota di CasaPound – ma frenare le attività dei commercianti nel periodo più florido per l’economia cittadina, cioè dal 21 luglio al 15 ottobre, con la scusa di combattere il degrado è autolesionismo insensato”. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Janos Dex
Giustissimo quanto detto da CP.