Si avvicina la scadenza della convenzione, prevista per il 31 dicembre, che riguarda i lavoratori dell’Ati Ifras al Parco Geominerario ed i circa 500 dipendenti (300 nel Sulcis-Iglesiente) impegnati nei servizi di manutenzione nelle aree archeologiche e nei cantieri verdi comunali, hanno cominciato a ricevere le lettere di licenziamento. Dopo anni di attesa, finora, nessun progetto di valorizzazione della cultura mineraria, né ipotesi di impiego nelle opere di bonifica dei siti nel Parco.
“Un epilogo facilmente prevedibile – ha commentato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – visto il silenzio imbarazzante della Giunta regionale, che lascia increduli. È inaccettabile che in questi mesi gli assessorati regionali competenti non siano riusciti a trovare uno straccio di soluzione al problema, per garantire continuità dei servizi e, soprattutto, certezze lavorative ai 500 dipendenti. Viene da pensare che forse Pigliaru e soci pensino di risolvere tutto con la Flexecurity e la Naspi”.
“Abbiamo sollecitato più volte la Giunta – ha ricordato Locci – affinché si adoperasse per pubblicare i bandi per la gestione dei cantieri del Geoparco e assicurare così continuità lavorativa, ma siamo invece arrivati al licenziamento collettivo. Ancora una volta invitiamo l’Esecutivo a garantire la clausola sociale che consenta di mantenere livelli occupazionali e retributivi e la proroga dei servizi nelle more del nuovo appalto. Non dobbiamo rinunciare nemmeno a un posto di lavoro”.
Il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu, auspica una proroga dell’intesa con la Regione per altri dodici mesi: “Per scongiurare che i lavoratori possano entrare nel tunnel della disoccupazione con il licenziamento collettivo e poi si accelerino i tempi per il bando internazionale”. Seppure, per il consigliere sulcitano, si tratti di una procedura che, al momento, pone molte perplessità: “Non vorremmo che con il bando si possa dare vita ad una cooperativa a danno dei lavoratori, venendo meno alle finalità del Geoparco”. (red)
(admaioramedia.it)