In questi giorni, ad Assemini, è scoppiata la protesta dei genitori degli alunni, che frequentano le scuole cittadine (infanzia, primaria, scuola secondaria di I grado), raggruppate in tre distinti istituti scolastici (due circoli didattici e una scuola secondaria di I grado), per il mancato avvio del servizio di mensa scolastica.
Carenza, addebitata al Comune di Assemini, che sta rendendo impossibile anche l’avvio del tempo pieno (40 ore) alla scuola primaria, che ha nella mensa scolastica una precondizione imprescindibile. I genitori lamentano che l’Amministrazione non ha tentato in alcun modo di tamponare il disservizio e la considerano responsabile del disservizio per aver indetto solo lo scorso 28 giugno, con forte ritardo, il bando per l’affidamento servizi di ristorazione per gli anni scolastici 2017-18, 2018-19 e 2019-20. La Giunta del sindaco Puddu, con determinazione del 20 settembre, ha finalmente formalizzato l’aggiudicazione del servizio di ristorazione a favore della “E.P.” di Roma, poi, il 28 settembre, ha informato i genitori che la mensa sarà avviata (“salvo impedimenti”, ha volutamente precisato) il prossimo 30 ottobre. Ma la preoccupazione dei genitori è che ci sia un ritardo ulteriore. Peraltro, considerando che 1 e 2 novembre sono festivi, il rischio è che l’apertura slitti ulteriormente, come minimo al 3 novembre.
La protesta dei genitori non si è fermata ad Assemini e due di loro, in rappresentanza dei colleghi genitori, hanno scritto al Prefetto di Cagliari, all’Ufficio Scolastico provinciale di Cagliari, all’Assessore regionale alla Pubblica istruzione ed al Ministero, chiedendo un intervento urgente presso l’Amministrazione comunale di Assemini affinché venga attivata immediata la mensa scolastica in modo che gli studenti non perdano ulteriori ore di lezione: dall’inizio dell’anno scolastico sono state già perse oltre 30 ore di formazione. (red)
(admaioramedia.it)