La sentenza del Consiglio di Stato è arrivata in una calda giornata di luglio, cogliendo di sorpresa chi, dopo la sentenza favorevole del Tar, si sentiva al sicuro dai ricorsi pendenti. Invece, la 'bizzarra' decisione dei giudici (ne boccio 4 e ne promuovo 3) ha mandato in tilt l'Istituzione, che ora si trova monca di un consigliere e perciò impossibilitata a funzionare, ma sopratutto alcuni rappresentanti del popolo, pronti a scagliarsi contro la decisione del Consiglio di Stato, al di là di torti e ragioni, per la grave colpa di aver leso la quiete dell'Aula.
"Sentenza-patacca" l'ha definita, senza particolare rispetto per l'organo di rilievo costituzionale, il consigliere regionale Gaetano Ledda. Un'autentica testimonianza d'amore per il leader del suo nuovo partito ("La base", al quale ha aderito ufficialmente da appena 20 giorni), prima vittima della sentenza: Efisio Arbau. Una dimostrazione di fedeltà alla nuova scuderia, pari all'infedeltà nei confronti della lista che gli aveva consentito di essere eletto (Upc) e che, avendo il maggior beneficio dalla sentenza con due nuovi consiglieri, ha scatenato la rabbia dell'ex per una decisione che "porterebbe in Consiglio persino qualche passante, che ha l'unico merito di aver proposto un ricorso magari su consiglio di un vecchio marpione asserragliato in qualche municipio gallurese, espulso dalla politica ma voglioso di tornarci per mano giudiziaria". E' forte il sospetto che Ledda si riferisca al leader dell'Upc, Antonio Satta, sindaco gallurese di Padru. Meno criptico Modesto Fenu che, istigato dalla diffida inviata al Consiglio regionale dal primo dei non eletti, ha invitato il giovane arburese Gianni Lampis ad "essere più paziente e rispettoso" perché "si è visto calare la manna dal cielo, ma la manna può sciogliersi presto al sole".
Il Consiglio di Stato ha impiegato oltre 1 anno e ben 13 pagine per stabilire che l’Ufficio elettorale centrale aveva fatto confusione tra voti residui e resti. Ma alcuni consiglieri si vogliono opporre facendo valere il detto popolare "chi prima arriva in via Roma meglio alloggia".
Arsenico
(admaioramedia.it)
11 Comments
Romano
Gli esclusi, parlano di "caduta manna dal cielo", ma allora anche per loro era "una manna dal cielo" quella che è caduta su di loro con l'elezione! Non era una lotta per il bene del popolo sardo? Non era un incarico pieno di sacrifici e di rinuce al loro lavoro ed alle loro attvità? Ma perchè questi azzeccagarbugli non hanno un minimo di dignità e non rinunciano tutti i 60, o quanti sono, a percepire solo uno stipendio minimo, e basta?
Romano
Il fatto che il Consiglio Regionale sia bloccato perchè non si sa ancora a chi spetta il posto di Fenu, secondo me è una grande stupidaggine. Se invece di 60 birilli ce ne sono 59, considerando che molti di questi birilli non servono a nulla, che danno c'è se ne manca solo uno?
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