Immancabili come gli auguri alle mamme per la loro festa, sono ricominciati gli sbarchi degli algerini sulle coste del Sulcis.
E’ passato un altro inverno durante il quale nessuno ha fatto nulla, le grandi promesse di risoluzione del problema sono rimaste sopite dietro l’agitazione del mare, oggi unico e vero alleato delle nostre coste. Perché ormai è un dato di fatto, se il mare si quieta gli aitanti nordafricani intraprendono il viaggio verso la Sardegna, tanto qui vengono accolti a braccia aperte. Come dichiarato dal sindacato di Polizia Sap, tra i settanta sbarcati quest’ultima settimana, tre erano già stati espulsi in passato e riaccompagnati in patria, ma liberamente tornati in Italia. Poi, processo per direttissima, nessuna applicazione di misura cautelare, libertà con nuova espulsione. Ovviamente vista l’assenza di un centro di identificazione utile per procedere alle pratiche per l’accompagnamento in Africa, i giovani nordafricani sono stati lasciati liberi, come gli altri compagni di viaggio, unico disturbo una notte in Questura ed una mattinata in tribunale, in tasca la nuova espulsione, praticamente un biglietto per potersi imbarcare e raggiungere altre mete.
In Italia continuiamo a far finta che non succeda nulla, non esiste il terrorismo, non esiste un concreto allarme che qualcuno possa architettare attentati raggiungendo l’Italia e l’Europa proprio tramite questa via aperta e sicura, come dicono gli addetti ai lavori. Eppure per le Istituzioni è tutto normale, in periodo di sbarchi si sprecano i comunicati, si susseguono parole come a dimostrare un’attività volta a risolvere la problematica, poi finisce il momento e torna tutto come prima fino all’anno successivo. Sempre tutto uguale.
Dalla settimana prossima il mare tornerà ad essere calmo e le condizioni favorevoli permetteranno di far sbarcare centinaia (o migliaia come l’anno scorso) di ‘fantasmi’, che poi faranno perdere le proprie tracce. Ogni anno sempre la stessa storia, ogni anno sempre le stesse parole al vento. L’anno scorso sembrava imminente l’apertura del Centro identificazione a Macomer, vero ed unico deterrente per chi intraprende un viaggio del genere. Dibattiti politici, articoli di stampa, politici in prima linea pronti a sostenere un’incalzante attività finalizzata alla risoluzione del problema. Poi il mare si è ingrossato di nuovo e tutto è finito nel dimenticatoio. Perché tutto questo disinteresse? C’è da sperare che chi può indagare indaghi, altrimenti possiamo tranquillamente rimanere a guardare le coste tenendo un cartello con scritto “benvenuti”, o peggio “bentornati”.
Andy Capp
(admaioramedia.it)
2 Comments
Marius Ioan Vasilescu
Le “soluzioni promesse” sono applicabili soltanto in caso di ” condizioni meteo avverse”….
Il Consumatore
E le autorità statali e regionali, con il complice silenzio dei media locali, continuano a prenderci per idioti, facendoci credere che gli avanzi di galera algerini che arrivano nel Sulcis, siano partiti con quelle bagnarole per acque lacustri, direttamente dalla Algeria. Possibile che dobbiamo continuare a subirci queste baggianate ed essere trattati da grulli ignoranti? Se dichiarano di essere arrivati con quelle bagnarole, invece di farli sbarcare e sfamarli, fategli il pieno di carburante e rispediteli da dove sono venuti. Basta un solo esempio, per educarne mille!