Diciamoci la verità, degli Algerini che sbarcano in Sardegna non gliene frega niente a nessuno. Sarà che non è una tratta economicamente interessante, che non nasconde possibilità di business, la politica (ad eccezione di pochissimi che sollevano il problema da diverso tempo) sonnecchia e si sveglia solo nelle ultime ore dopo che in due anni sono sbarcati 2.500 clandestini.
Eppure basta farsi una passeggiata in via Roma a Cagliari in queste ore per assistere all’indegno spettacolo di centinaia di persone ammassate sulle panchine, stendendo panni sulle ringhiere di una delle passeggiate più belle d’Europa. Eppure ci teniamo tanto a valorizzare il turismo, creiamo e vantiamo le zone pedonali per regalare ai turisti scorci da incanto, poi non siamo in grado di gestire ed interrompere un flusso migratorio diretto. Eppure in Algeria esiste uno stato, uno stabile Governo, un ministro dell’interno che ha anche avuto un gioviale incontro con il nostro Minniti. Il risultato è tristemente noto, dopo il meeting, un’invasione in piena regola.
Dopo aver scoperto la pagina Facebook HaRaGa Dz, ora sulla bocca e penna di tutti, seguo con partecipazione arrivi e partenze, vengo a sapere che ci sono addirittura risse con tanto di coltelli e feriti per partire, che si convince placidamente la Guardia costiera algerina a far partire barchini (come denunciato proprio su queste pagine). Perché accade tutto questo? Perché le istituzioni fanno finta di preoccuparsi quando è lo stesso ambasciatore italiano in Algeria, Pasquale Ferrara, ad affermare che non si può parlare di flusso migratorio per sole mille unità all’anno? Perché si scrivono letterine e si fanno finti appelli quando l’unica soluzione sarebbe dimostrare a chi parte che una volta sbarcati si viene respinti fisicamente?
Le espulsioni in Italia sono una farsa, materialmente non esistono, motivo per il quale gli Algerini desiderosi di affacciarsi in Europa puntano all’Italia che regala loro piena libertà di movimento. Eppure siamo in pieno allarme terrorismo. Perché purtroppo è così, ci ricordiamo della minaccia solo un paio di giorni dopo gli attentati, poi più nulla. Perché in Italia non si affrontano i problemi, si nascondono, si fa finta che non esistano. Basterebbe un intervento legislativo, una norma che permettesse di rimpatriare direttamente i clandestini appena sbarcati, invece accettiamo chiunque arrivi regalando loro un foglio di espulsione che non ha alcun valore, se non riempire le strade di persone pronte a tutto pur di raggiungere il continente e poi chissà. Mettiamoci il cuore in pace, degli sbarchi degli Algerini non gliene frega niente a nessuno.
Andy Capp
(admaioramedia.it)