Con un decreto del 21 dicembre l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha annullato, in autotutela, la procedura ad evidenza pubblica per la nomina del nuovo direttore generale dell’Agris Sardegna, avviata ad ottobre. L’Agenzia regionale è senza direttore da mesi, ma i criteri di nomina indicati nel bando avevano suscitato polemiche: “Finalmente si è ravveduta – ha commentato il consigliere regionale de La Base, Gaetano Ledda, che il 18 novembre aveva presentato un'interrogazione – anche se in forte ritardo e dopo i gravi danni causati all'Agenzia in chiusura di esercizio”.
L’interrogazione, rivolta all'assessore dell'Agricoltura ed al presidente Pigliaru, era, comunque, rimasta senza risposta: “Un avviso modificato rispetto a quelli utilizzati per le altre due agenzie agricole Argea e Laore e per la stessa Agris nel 2014 – ha aggiunto Ledda – e che non si attiene alle direttive delle leggi che ne disciplinano la selezione. In questo modo, rischiamo di avere a capo di Agris, che amministra e gestisce svariate decine di milioni di euro e circa 500 persone, un direttore generale che non è dirigente e non ;ha mai amministrato neanche un centesimo o diretto un solo dipendente, oltre ad espone la Regione a ricorsi e contenziosi”.
Proprio nei giorni scorsi, il consigliere de La Base aveva votato la sfiducia all’assessore Falchi, presentata dal centrodestra, motivandola con “l'inadeguatezza al ruolo dimostrata in questo anno e mezzo, oltre che in questo caso in cui ha praticamente bloccato e paralizzato un ente attivo per mere questioni di lottizzazione. Una brutta figura senza precedenti che se accompagnata da un briciolo di dignità l'avrebbe condotta alle dimissioni, anziché continuare a nascondersi e addurre scuse ridicole”. “Ci preoccupa – ha detto il presidente de La Base, Efisio Arbau – la superficialità e la sufficienza con cui si affrontano argomenti importanti ed il fatto che gli equilibri politici siano anteposti al bene comune”.
L’assessore Falchi ha risposto alle accuse sottolineando che “se qualcuno ritiene che il rispetto delle procedure e della conformità alla legge sia sintomo di superficialità e sufficienza, sbaglia e dimostra poco senso di responsabilità. Abbiamo annullato il bando in attesa di acquisire i pareri dell’ufficio legale della Regione e dell’Avvocatura dello Stato su una interpretazione finora poco chiara”. (red)
(admaioramedia.it)
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