Dal Palazzo, Economia

15 Comments

  1. 1

    Romano

    Le difficoltà della UE al disciplinare del mirto, laddove prevede l'imbottigliamento solo in Sardegna, sono del tutto prive di fondamento e di argomentazioni valide. Innanzitutto esso non confligge con il Trattato di Roma sulla libera dircolazione delle merci, in quanto il Mirto, a differenza dei vini DOC, non è stato mai inviato allo stato sfuso fuori Sardegna per essere imbottigliato da terzi.

    Per quanto riguarda quei vini DOC i cui disciplinari prevedono l'imbottigliamento in zona (es.: Cannonau, Vermentino, i più famosi), è prevista richiedere una proroga quinquennale, rinnovabile (non si sa per quante volte), per quelle cantine della Penisola che nei cinque anni precedenti, avevano già imbottigliato quei vini per almeno due volte, anche se in anni non consecutivi. 

    Potrebbe aggirarsi l'ostacolo della UE nella stessa maniera. Piuttosto mi chiedo perchè la Zedda, quando era all'Assessorato all'industria, o il suo collega dell'Agricoltura, non si siano attivati per richiedere tra le specialità regionali, anche la Grappa di Sardegna, invece della sola denominazione Fil'e Ferru. Anche la Sicilia può fare Grappa di Sicilia, e la Sardegna no. I soliti paradossi o, peggio, il solito disinteresse dei nostri burocrati ai nostri prodotti.

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