Come ogni anno è arrivata puntuale la polemica pasquale sull’agnello in tavola. Quest’anno ad accendere il dibattito mediatico è stato il botta e risposta tra Silvio Berlusconi, che con improvvisa ed acrobatica svolta vegana ha deciso di salvare alcuni agnellini dal macello ospitandoli nel suo giardino, e Laura Boldrini, che addirittura ne ha solennemente ospitato due a Montecitorio. La querelle, più che altro oggetto di battute goliardiche e di sterili contese su facebook, non dovrebbe penalizzare più di tanto i pastori sardi che, nella settimana pre pasquale hanno visto raddoppiare il prezzo della carne di agnello (5 euro al chilo). Carne d’agnello che, con buona pace della Boldrini e di Berlusconi, anche quest’anno sarà la principale protagonista delle mense pasquali. Quasi tutte le famiglie sarde e molte di quelle della penisola per Pasqua banchetteranno infatti con l’agnello di Sardegna Igp.
Nel dare queste stime il Consorzio per la tutela dell’Igp Agnello di Sardegna, che raggruppa circa 4mila soci e certifica oltre 650mila agnelli, non ha mancato di stigmatizzare le polemiche politiche, soprattutto la svolta vegana dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi si è fatto fotografare mentre allatta un agnellino con il biberon ed è stato prontamente ribattezzato dalla implacabile Rete come il Signore degli Agnelli.
“Dalla politica ci aspettiamo maggiore attenzione per il mondo produttivo – ha spiegato Battista Cualbu, presidente del Consorzio e numero uno regionale della Coldiretti, che ha invitato i politici ad adottare piuttosto che gli agnelli gli allevatori, che oggi, in Sardegna come altrove, stanno vivendo un momento di estrema difficoltà. “Per natura l’uomo è cacciatore e carnivoro. La carne di agnello sardo, inoltre, fa parte della dieta della longevità che ha consentito alla Sardegna di essere la seconda regione dopo si vive più a lungo dopo Okinawa“.
Nella polemica annuale si è inserito anche Marcello Orrù, consigliere regionale gruppo Psd’az e presidente Movimento Cristiano Forza Popolare che, pur non citando la svolta animalista di Berlusconi, ma solo l’ospitata degli agnelli nello studio della Boldrini a Montecitorio, si è appellato al presidente della Regione Pigliaru ponendosi il dubbio, visto il suo silenzio, di una eventuale svolta vegana anche da parte del governatore economista.
“Questi spot animalisti, folli e deleteri, costituiscono un gravissimo attacco alla nostra economia regionale – scrive Orrù -: l’agnello Igp sardo è una vera eccellenza tra le produzioni agroalimentari della Sardegna e le campagne vegetariane e animaliste ogni anno contribuiscono, anche per l’enorme spazio dato loro a livello mediatico, ad affossare un comparto che soffre già una profonda crisi. Ecco perché ritengo assurdo che il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru non proferisca parola in merito all’ennesimo attacco che viene sfoderato nei confronti delle nostre tradizioni e del nostro sistema produttivo – aggiunge Orrù -. Il presidente della Regione, in questo come altri casi, dovrebbe farsi carico del risentimento e della rabbia che tali campagne suscitano tra i nostri allevatori e produttori: il mondo agricolo sardo ha già tanti problemi, è inammissibile che a titolo gratuito debba subire anche le fissazioni degli animalisti e della Boldrini. L’agnello Igp sardo è simbolo della Pasqua e della cultura e tradizione sarda, è inoltre pezzo pregiatissimo e rinomato della nostra economia: Pigliaru si svegli dal torpore che accompagna lui e la sua giunta e protesti formalmente chiedendo rispetto per i nostri allevatori e per la nostra terra. Mi auguro che non sia diventato pure lui vegano”. (az)
(admaioramedia.it)
One Comment
claudia
Purtroppo le abitudini sono dure da estirpare.Io non mi identifico in una tradizione che uccide i cuccioli come molti di noi e dei nostri genitori non si identificano piu in certe altre tradizioni:il punto è che quando ci fa comodo alcune ce le dimentichiamo,quando ci conviene-servi del Dio danaro e incapaci di riqualificarci a livello professionale- allora ce le teniamo e pretendiamo che gli altri,che a certe conclusioni ci sono già arrivati, tornino indietro per “salvarci”.Basta con questo vittimismo. Salviamo il nostro restare umani e diciamolo anche al pastore 😉 Avete il coraggio di uccidere un cucciolo e sfoderate la religione come paravento…fate pace con voi stessi!