Prende corpo il progetto della Giunta regionale per l'Agenzia sarda delle entrate. Nella riunione di ieri ha adottato il disegno di legge che la istituisce, che ora sarà sottoposto ad un dibattito pubblico per 15 giorni sul sito della Regione nella sezione Sardegna Partecipa, in modo da raccogliere opinioni e suggerimenti dai cittadini, per tornare quindi in Giunta per l'approvazione definitiva. Infine, arriverà in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Il progetto prevede un direttore generale, un revisore dei conti, 20 dipendenti, un costo stimato a regime di 2 milioni di euro all'anno ed inizio previsto per il 1 gennaio del 2016. L'Agenzia sarà istituita presso l'Assessorato della Programmazione, con personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia finanziaria e organizzativa.
"La nostra regola per governare è prendere molto sul serio gli impegni presi in campagna elettorale e questo dell'Agenzia sarda delle entrate era un nostro impegno – ha spiegato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – In questo modo si riuscirà a tenere costantemente l'attenzione sull'andamento delle entrate. È un passo importante, frutto del lungo lavoro che io stesso ho iniziato quando ero assessore, e devo dire che quel lavoro non fu inutile. Non siamo i soli ad avere una propria Agenzia delle entrate: altre Regioni autonome se ne sono già dotate, e noi siamo convinti che sia la strada giusta. La legge sarà ora sottoposta a dibattito pubblico per due settimane, come sta avvenendo per tutte le delibere più importanti approvate da questa Giunta, cioè Iscol@, Legge sugli appalti, Semplificazione".
L'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha invece spiegato i punti e le funzioni fondamentali del ddl, definito dopo aver "studiato le migliori pratiche a livello nazionale”: gestione accentrata dei tributi regionali propri; controllo sui tributi di spettanza regionale, alcuni derivati, altri devoluti; coordinamento della riscossione del sistema Regione per evitare spezzettamenti e sovrapposizioni; supporto alla finanza locale e monitoraggio del sistema fiscale regionale. "La centralizzazione degli acquisti attraverso la Centrale unica di committenza ci permetterà di avere una visione completa e definita delle tasse e dell'efficienza dei singoli Comuni, oltre che di controllare più facilmente il flusso delle entrate regionali – ha aggiunto Paci – In prospettiva, grazie alla modifica delle norme di attuazione, si potrà arrivare alla riscossione diretta delle quote tributarie spettanti alla Regione, in modo che non passino per il bilancio dello Stato, il che significa maggiore padronanza dei flussi di competenza".
Per Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia finora "si è vista solo l'agenzia delle entrate di Renzi: la Giunta Pigliaru, che ha supinamente accettato che il premier mettesse le mani nel salvadanaio della Sardegna. Il Presidente della Regione prima ha firmato l'accordo-patacca con il ministro Padoan, poi ha ritirato tutti i ricorsi sulle entrate presentati dalla nostra Giunta e infine ha subito, mentre altre Regioni ottenevano condizioni più favorevoli o ricorrevano alla Corte costituzionale, gli ulteriori scippi di Renzi, come quello dell'ultima legge di stabilità, che sottrae centinaia di milioni di euro ogni anno alla nostra isola. Ci riserviamo di esaminare nel dettaglio la proposta sull'Agenzia delle entrate sarda, auspicando che non sia l'ennesimo annuncio per coprire le trattative fallimentari di questo anno né un carrozzone per spartire poltrone, ma uno strumento di lotta, di rivendicazione e di autonomia. Se l'operatività dell'agenzia dovesse essere subordinata alla volontà del presidente Renzi stiamo freschi".
Scetticismo anche nelle parole del capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni: “Rischia di rivelarsi la classica foglia di fico dietro cui nascondere le vergogne di una ‘vertenza entrate’ che il centrosinistra si ostina a non voler affrontare. Anzi, peggio ancora, l’Agenzia potrebbe diventare lo strumento per mezzo del quale la Regione mette la propria controfirma sullo scippo da parte dello Stato delle quote erariali che spettano alla Sardegna. Autonomisti, sovranisti e indipendentisti possono mettere da parte i facili entusiasmi: l’Agenzia è una delle trovate meno autonomiste dell’esecutivo meno autonomista che l’Isola abbia mai avuto”.
“Se l’istituzione dell’Agenzia fosse nata dalla volontà di applicare unilateralmente il dettato dell’art. 8 dello Statuto disatteso dallo Stato – ha aggiunto Dedoni – allora saremmo stati i primi ad applaudire. Il carrozzone pensato dall’assessore Paci, invece, sarà solo un ‘braccio operativo’ della Ragioneria dello Stato pagato con i soldi dei Sardi. L’Agenzia, infatti, agirà sulla base di norme di attuazione e protocolli di intesa da siglare tra Stato e Regione, e non potrà trattenere un centesimo in più di quanto da Roma le sarà concesso di trattenere: il Governo continuerà a decidere liberamente quanta parte dei nostri soldi mangiarsi in maniera illecita, solo che d’ora in avanti sarà un’agenzia della Regione a dover fare il lavoro sporco di impacchettarli e spedirli a Roma”. (red)
(admaioramedia.it)
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