A Quartu il ‘re è nudo’, ma nei momenti difficili le idee diventano azione (Michele Pisano)

08 Settembre 2015

Quartu Sant’Elena è una città complicata. Non è bella, dico sempre. Poi mi basta una nuotata, una passeggiata sul lungomare, una corsa al Molentargius per ricredermi. Quartu è bella, nonostante i suoi grigiori e la sua curiosa somiglianza con le città della Cisgiordania. Ma rimane comunque complicata, nelle sue tante sfaccettature, nei suoi umori da comprendere, nei suoi colori spesso indecifrabili se non in quelli chiarissimi del tramonto.

Ecco, questa è la città per cui mi impegno insieme con tanti altri amici di buona volontà. A volte non la capisco, né comprendo i suoi cittadini. Penso che ci sia un divario temporale da colmare, in fretta. Qualcosa che ci tiene legati ancora al passato, un passato da Prima Repubblica. Guardiamo avanti, ci diciamo, anche Quartu si metterà a passo con i tempi. E la politica serve a questo, osservare oltre il nostro piccolo orticello e respirare aria di comunità, quella di cui ogni individuo è parte, volente o nolente, e attivarsi per modellare qualcosa di bello.

Oggi la situazione politica è critica, non c’è un obiettivo ma solo raffazzonati tentativi di costruire ciò che non esiste in natura. Quella del Partito democratico è stata una parentesi nella storia quartese che i cittadini ricorderanno, negativamente, per tanto tempo. Mi colpisce pensare che a una prossima tornata elettorale l’astensione possa essere altissima, ma ce la meritiamo. Sì, meritiamo l’apatia con cui il cittadino guarda chi fa politica. E mi addolora, perché tutti perdiamo credibilità, tutti. Non la riconquisteremo in breve tempo, ma ci sprona a fare meglio e più seriamente. So che però c’è qualcosa di buono, lo percepisco. È nei momenti difficili che le idee diventano azione in maniera non artificiale, venendo spinte esclusivamente dal vento della libertà. Così è, così sarà, ci credo. Intanto il 're è nudo'.