Che gente! Non sanno di cosa parlano e sparano anche parole a caso e cifre sbagliate. Nei giorni scorsi Copagri ed Agrinsieme (una sigla che raggruppa sette organizzazioni professionali agricole, con storie e tradizioni diverse e spesso insuperabili contrapposizioni) hanno presentato al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ed al suo insostituibile assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, le loro proposte per il rilancio del settore agricolo, “risorsa strategica per il rilancio dell’economia della Sardegna”.
Nell’incontro sono stati affrontati tutti i più importanti temi sul tappeto (credito, infrastrutture, energia, malattie degli animali, filiera agro-alimentare, marchi di tutela e consorzi di bonifica) e si è deciso che tutti questi, vitali, argomenti saranno approfonditi in prossimi incontri e sviscerati e risolti nel corso degli stati generali dell’agricoltura, che dovrebbero essere convocati nel prossimo autunno. “Così potremo finalmente fare una lunga programmazione, che garantirà lo sviluppo del sistema agricolo”.
Un nobile progetto e per avvalorare le loro proposte Copagri ed Agrinsieme hanno anche illustrato i dati che convaliderebbero le loro teorie: gli occupati in agricoltura sono 50mila; il fatturato annuo è di 190 milioni di euro; il 66 per cento del Pil (Prodotto interno lordo) regionale; il peso dell’agricoltura nell’export è del 90 per cento. Ma per favore, se non si tratta di qualche refuso tipografico, sono una serie di numeri sballati e senza senso. E solo due ingenui come il professor Pigliaru e la dottoressa Falchi potevano prenderli per buoni.
Il prodotto interno lordo della Sardegna, secondo i dati ufficiali, supera di poco i 31 miliardi di euro ed è in costante diminuzione. L’insieme del settore agricolo, silvo-pastorale e della pesca sfiora i 900 milioni annui, un 3 per cento scarso di tutto il Pil sardo. Gli occupati sono 50mila, su un complesso di circa 30mila aziende attive; escludendo quelle veramente grandi e produttive, un addetto ed un pezzo ad azienda (il padrone ed un collaboratore a metà, gli altri tutti in nero). Le esportazioni, secondo i dati regionali ufficiali, per il settore agricolo assolutamente inattendibili, lo scorso hanno sono state pari e 4 miliardi e 460 milioni di euro, ma quelle agricole hanno sfiorato, ufficialmente, 120 milioni di euro. Nello stesso periodo, le importazioni hanno superato gli 8 miliardi e 400 milioni, sempre di euro, e le importazioni agricole i 500 milioni di euro. Quale agricoltura hanno ‘raccontato’ i prodi rappresentanti delle organizzazioni professionali e quale sistema economico evoluto hanno scoperto i due autorevoli esponenti della classe politica sarda? Forse guardavano tutti un film di fantascienza. Auguri.
Cochise
(admaioramedia.it)
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