Tra le località più dotate della Sardegna, sotto il profilo turistico, c’è sicuramente Pula, ma dai dati statistici l’attività turistica nel 2017, risulta abbastanza buona ma non al massimo del suo potenziale.
Ha una posizione ed un clima meravigliosi, si trova al centro di una vasta area che va da Cagliari al territorio del Sulcis-Iglesiente ed alla costa occidentale. Ha un tratto di costa e di mare molto belli, anche se forse non i più belli, e ne ha di bellissimi nelle immediate vicinanze. Ha un ambiente naturale splendido, con una zona pianeggiante felicemente situata, il litorale di Santa Margherita con la sua pineta, protetta dai venti provenienti dal Nord, ed un’ampia parte della regione montuosa del Basso Sulcis con la più vasta foresta di lecci del Mediterraneo. Ha un’agricoltura di buon rilievo e non ha attività produttive che possono creare danni ecologici. E’ una bella cittadina, semplice, la popolazione è simpatica, vi sono ottimi servizi. Ha una buona dotazione di alberghi ed esercizi ricettivi, abbastanza moderna, che può servire da base per girare tutta questa vasta zona. E’ vicina ad aeroporto e porto e alla città di Cagliari. Ha una delle zone archeologiche più importanti dell’Isola, Nora, prima fenicia, poi punica, poi romana. Ha un bellissimo campo di golf con 18+9 buche.
Ciò nonostante, ha una stagione turistica brevissima: l’83% delle presenze si verifica nel quadrimestre estivo, quasi il 50% tra luglio e agosto. Il peggio è che in agosto viene occupato solo il 61,7% dei posti letto. Quest’anno vi è stato un consistente aumento nel mese di ottobre legato alla favorevole situazione climatica, ma non risulta dovuto a specifiche iniziative promozionali. In effetti, si continua ad usare solo l’attrazione estiva-balneare ma è evidente che non basta. Bisognerebbe che l’Amministrazione comunale – valida ed efficiente – e gli operatori insieme si occupassero di più e meglio della promozione. Una zona come questa dovrebbe svolgere attività turistica praticamente in tutti i mesi dell’anno.
Prima di tutto gli alberghi, con qualche eccezione, non dovrebbero chiudere da ottobre a maggio: addirittura per l’importante festività del 1° maggio, Sant’Efisio, molti alberghi non aprono. Certamente bisogna trovare qualcosa per migliorare questa situazione e lavorare magari non in tutti i mesi ma almeno in quelli primaverili e autunnali. Bisogna trovare nuove idee, qualcosa che possa supplire la mancanza delle attrattive tipiche del periodo estivo. E’ un problema che dev’essere affrontato collettivamente, unendo le forze e l’impegno. Occorre ampliare la base e creare qualcosa di nuovo, un prodotto valido e promuoverlo fortemente. Un’idea, un possibile suggerimento è di costruire un ampio programma, creare un prodotto diverso alternativo a quello estivo, da offrire ad un prezzo conveniente (assolutamente vantaggioso) con visite guidate che iniziano dalla zona archeologica, ancora migliori di quelle validissime attuali, magari unendo delle conferenze illustrative. Sarebbe molto utile che il Museo, da tempo in costruzione, diventasse operativo, altrettanto dicasi per il Teatro civico di cui non si hanno notizie (è in costruzione da vari anni). Poi visite organizzate al campo di golf, alla zona agricola e a quella montuosa, dove si trovano ambienti e paesaggi straordinari, che il turista estivo neanche immagina, basta citare Is Cannoneris e Punta Sebera.
La vicina città di Cagliari ha molto da proporre: la città stessa, prima di tutto, soprattutto gli antichi quartieri, poi la Cittadella dei Musei con il Museo Archeologico – con i reperti della «civiltà nuragica», unica al mondo, con le statue dei giganti di Mont’e Prama – la Pinacoteca, la collezione d’arte siamese, le raccolta etnografica, poi la Galleria d’Arte comunale, il Castello, i tanti monumenti, le chiese, il mercato di San Benedetto – sicuramente una delle eccellenze – i dintorni, dal Poetto alla Sella del diavolo al Parco di Molentargius, le località più vicine, i paesi della cintura e del basso Campidano con le tante belle chiese e le notevoli opere d’arte: per fare una citazione, alla chiesa romanica di San Pantaleo, e a tutto il gruppo di chiese romaniche. Altra meta ideale, il paesaggio agricolo del Campidano centrale e della Marmilla, con i tanti paesi, le bellissime chiese e opere d’arte, tanto per citarne uno Tuili con la sua parrocchiale ed i suoi due magnifici retabli. E poi Barumini, la reggia nuragica, uno dei più antichi e importanti monumenti di quella straordinaria civiltà. Un altro gruppo di itinerari con conseguenti visite riguarda l’altro versante. La costa del Basso Sulcis, straordinariamente panoramica, le cittadine Sant’Antioco, Carloforte, Carbonia, Iglesias, ognuna ha molto da presentare, e le varie località minerarie.
Non si sta inventando nulla: tutto questo esiste, è a conoscenza generale ma non viene utilizzato, proposto. E invece bisogna costruire un’organizzazione, metterlo ‘a sistema’, un prodotto da vendere. Ci vuole capacità imprenditoriale, di iniziativa, non solo aspettare la bella estate, il mare, le spiagge. Almeno provarci. L’importante è la promozione, è certamente un problema di informazione, non basta Internet, occorre anche altro, bisogna proporre fuori dalla Sardegna, a quanti più possibile, un’offerta ben strutturata e convincere il turista che questo esiste, si può vederlo, si può venire anche fuori dall’estate.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)