Ieri, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, la sezione sarda dell’associazione culturale Veneto fronte skinheads ha esposto due striscioni, davanti ai consultori di Quartu Sant’Elena e Capoterra, per ribadire il no all’interruzione della gravidanza: “L’aborto non è un contraccettivo”.
La protesta è avvenuta contemporaneamente anche in altre città d’Italia ed è stata accompagnata dalla diffusione di un documento intitolato “18 giorni appena e anche il cuore è formato, pulsa di vita propria…”.
“Nel 2015 – hanno detto gli esponenti del Veneto fronte skinheads Sardegna – sono 87.369 i bambini mai nati per volontà delle loro stesse madri: il 30% è straniera. Nel 2008, addirittura, in Italia per 9.500 casi di aborto 3.230 padri si erano dichiaratamente espressi in maniera contraria. Ma esiste una difficoltà ad esprimere la loro opinione visto l’impossibilità ad accedere alla notizia del concepimento. Spesso la madre nasconde la gravidanza, se ha già deciso per l’aborto, e i consultori non sono obbligati ad interpellare il padre, se non concessa dalla madre. Questo, oggi, non consente di sapere quanti ‘no all’aborto’ ci sarebbero”. (red)
(admaioramedia.it)