Il Consiglio regionale, con 44 voti favorevoli di maggioranza ed opposizione, ha approvato le nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Si è opposto solamente il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: “Vogliono dare vita ad una nuova società in house per la progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche di interesse strategico che costerà 2 milioni di euro e sarà l’ennesimo carrozzone pubblico che ridurrà il mercato per i progettisti esterni, senza garantire qualità ed efficienza”.
Per i consiglieri regionali Paolo Truzzu, Gianni Lampis, Gianluigi Rubiu e Marcello Orrù esiste il rischio concreto che sia “un mero strumento per l’accentramento dei lavori di realizzazione delle opere di interesse regionale, almeno nella fase di progettazione, lavori che in così vengono sottratti all’affidamento alle imprese esterne, annullando qualsiasi forma di concorrenza e impedendo la creazione di posti di lavoro, in quanto i dipendenti della società dovrebbero essere acquisiti, tramite mobilità, dall’organico della Regione e degli enti regionali. È particolarmente sospetto che questo potere di accentramento delle scelte di chi possa progettare e realizzare le opere pubbliche in Sardegna avvenga a pochi mesi dalle elezioni”.
“Questa società, invece, non deve nascere – hanno detto i consiglieri di FdI – Sarebbe l’ennesimo errore di una legge già impugnata dal Governo, fatto che dimostra l’assoluta incompetenza a legiferare di questa maggioranza. Il ruolo della Pubblica amministrazione si limiti alle funzioni di programmazione e controllo. Diversamente i rischi che la Sardegna corre sono una crescente disoccupazione professionale, un’inefficienza dell’azione amministrativa e una pessima qualità progettuale”. (red)
(admaioramedia.it)