Il Consiglio regionale ha approvato la legge per l’istituzione di un’agenzia delle entrate regionale: l’Ase (Agenzia sarda delle entrate). Avrà un direttore generale, un revisore dei conti, 20 dipendenti ed un costo stimato a regime di 2,5 milioni di euro all’anno, per una struttura che, secondo gli obiettivi della Giunta Pigliaru, rispetto al controllo del fisco in Sardegna dovrebbe dare garanzie ad amministrazioni e cittadini. Il prossimo obiettivo, dal 2017, è il riversamento diretto nelle casse regionali delle compartecipazioni erariali (per esempio, Irpef, Ires, condoni, proventi sui giochi, tasse automobilistiche, Iva), con l’obiettivo di garantire certezza di entrate e di tempi. “L’Ase è un pezzo importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione e per gli interessi del popolo sardo”, ha commentato l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci.
Il suo primo compito sarà il calcolo preciso delle spettanze regionali, grazie ad un monitoraggio costante e ad una trattativa paritaria e continua direttamente con Roma. L’Agenzia accentrerà la riscossione dei tributi regionali propri (tassa sulla caccia, fitosanitaria, sul diritto allo studio ma anche tributo discarica rifiuti e concessione aziende agrituristiche): 5 milioni di euro all’anno, finora dislocati in diversi assessorati ed uffici. Controllerà costantemente il flusso dei tributi di spettanza regionale derivati (Irap e addizionale Irpef) e compartecipati (per esempio, imposta di registro, imposta di successioni e donazioni, accise energia elettrica e tabacchi).
“Con questa Agenzia saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse – ha aggiunto l’assessore Paci – La strada è segnata e ora si tratta di continuare a percorrerla: vogliamo andare avanti per acquisire il diritto anche all’accertamento e alla riscossione, competenze che sono dello Stato ma che vogliamo portare in capo alla Regione lavorando con la commissione paritetica per riuscire ad acquisire piena autonomia per la nostra regione”.
Per Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, non c’è alcuna semplificazione, bensì “la maggioranza istituisce un’agenzia delle entrate che non serve a niente. Con la legge di oggi i sardi si trovano solo una spesa in più ed un altro poltronificio per tenere unita, all’insegna della spartizione, una maggioranza composita ed eterogenea. Si sono dissolte nel nulla le ambizioni sovraniste. Tutto questo avviene mentre la giunta regionale si guarda bene dal sollecitare l’adozione del decreto del ministero dell’economia riguardo ai tempi, alle modalità, alle procedura per il riversamento diretto del gettito nelle casse regionali, perché finora tutte le interlocuzioni si sono risolte in una fregatura per i sardi e un incasso per lo Stato centrale”.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, si affida ad un semplice calcolo matematico: “La nuova Agenzia sarda delle entrate costerà 2,5 milioni di euro all’anno e ne incasserà 5. Peccato che prima gli stessi 5 milioni ‘mamma Regione’ li incassasse senza spendere una lira. Praticamente metà delle tasse incassate servirà a sostenere l’ennesimo inutile carrozzone, spendiamo 2,5 milioni per una cosa che prima facevamo gratis”. (red)
(admaioramedia.it)
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