Una delegazione dei dipendenti della Biblioteca Satta di Nuoro ha incontrato una parte dei consiglieri regionali del nuorese e i presidenti delle Commissione Bilancio, Franco Sabatini, Cultura, Gavino Manca, e Autonomia, Franceso Agus.
Sul tavolo c’era la difesa del posto di lavoro dei dipendenti, messo in discussione dalla legge di riforma del sistema delle autonomie locali che prevede, necessariamente, lo scioglimento del Consorzio per la Pubblica lettura Sebastiano Satta. La Provincia di Nuoro, infatti, non avrà più competenza in materia di servizi culturali e dovrà quindi rinunciare al 46% di proprietà del Consorzio dal 2016. I consiglieri hanno garantito che verrà trovata una soluzione positiva, sia per salvaguardare ogni singolo lavoratore che nell’elaborazione di un percorso di forte rilancio dell’istituzione culturale. Rimangono, comunque, tutte le difficoltà relative agli ultimi mesi del 2015, che riguardano la liquidità dell’Ente e la certezza degli stipendi, a causa dei mancati trasferimenti delle risorse storiche che sono sempre stati garantiti da Comune e Provincia.
Sul Consorzio, commissariato dal 2011 e con 17 lavoratori che rischiano di andare a casa, interviene l’assessore alla Cultura del Comune di Nuoro, Sebastian Cocco: «Con implacabile puntualità arriva ogni anno il forte grido di aiuto una tantum proveniente da piazza Asproni. Questo perché si intenderebbe ragionare come nel passato, il tempo in cui si è praticata la politica del cappello in mano, magari con contorno di folklorismo, sino alle sceneggiate furbesche dei roghi in piazza. Acqua passata; rimane, negli annali della nostra piccola storia, la tragica dimensione di una politica locale, assegnata agli Enti responsabili, incapace di produrre un progetto sul quale costruire il necessario consenso istituzionale. Ci si è incartati, con il ;commissariamento del 2011, in disquisizioni giuridiche sul tipo di assetto da assegnare al Consorzio, con la soppressione delle Comunità montane e ora si rischia di commettere lo stesso errore a fronte di un sostanziale disimpegno della Provincia che ha di fatto ridotto a un terzo il contributo che ha sempre conferito».
«Occorre un deciso cambio di passo e una nuova visione delle nostre istituzioni culturali – incalza l’assessore Cocco – compresa evidentemente la loro 'madre', ovvero la Biblioteca Sebastiano Satta e i suoi operatori che l’hanno, nonostante tutto, tenuta in vita e fatta crescere. Non possiamo più affidarci esclusivamente alla discontinua ed episodica beneficenza dell’assessore regionale di turno. La cultura è il terreno sul quale il presidente Pigliaru scommette e sfida il futuro delle aree marginali e delle future generazioni; siamo qui a raccoglierla la sfida, con azioni e impegni di sistema, cui la Regione non può sottrarsi. È tuttavia arrivato il momento in cui, oltre a un rinnovato coinvolgimento dei Comuni della Provincia, debbono avere un ruolo fondamentale anche i protagonisti locali del mondo della cultura, delle imprese, dell’editoria, della cooperazione, dei lavoratori come pure i numerosi intellettuali nuoresi sparsi per il mondo. Rifuggiamo dall’idea al ribasso che vede la Biblioteca esclusivamente un rifugio per intellettuali – o sedicenti tali – in cui si leggono i quotidiani gratis, si danno a prestito libri o si presentano poesie e romanzi; è e deve essere invece un presidio formativo e informativo, con approfondimenti settoriali innovativi per le future generazioni anche, appunto, del mondo dell’economia reale».
«Sarà forse il caso – conclude Cocco – di non concentrare tutte le energie su organismi di imminente costituzione davanti ai quali ci si dovrebbe inchinare solo per la presenza dell’aggettivo “culturale” e di dare immediata disponibilità a contribuire stabilmente all’esistenza della Biblioteca Satta, in vista della costituzione dell’assetto istituzionale che, nell’ambito di un dibattito condiviso dalle forze politiche, potrebbe includere anche i privati. Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti della Satta, iniziamo a saldarlo. Il Comune di Nuoro è pronto a fare la sua parte».
(admaioramedia.it in collaborazione con Cronache Nuoresi)
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