Era stato lanciato dalla Giunta Pigliaru come piano straordinario per il lavoro: 268 milioni di euro per il triennio, con quasi 128 milioni di euro per il 2018, di questi 34 milioni per i bonus riservati alle nuove assunzioni. Ma il programma LavoRas finisce ancora nel mirino dell’opposizione.
Questa volta la denuncia riguarda il ruolo dei Centri per l’impiego che avrebbero inviato numerosi immigrati richiedenti asilo alle agenzie formative che, in collaborazione con le imprese del settore ricettivo e della ristorazione, hanno partecipato al bando Lavoras e provvedono alla formazione delle competenze di giovani da avviare al lavoro in cucina e in sala.
“Oltre la metà dei partecipanti ai corsi di formazione di Lavoras sono immigrati richiedenti asilo e non disoccupati sardi – hanno evidenziato i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, Gianni Lampis, Gennaro Fuoco e Marcello Orrù, che hanno presentato un’interrogazione – Dalla sinistra nuovo schiaffo ai poveri dell’Isola”.
“Un’anomalia nella composizione delle classi dei corsi con rischi sia per la didattica che per il successivo inserimento occupazionale dei partecipanti – ha spiegato Truzzu – Più della metà dei partecipanti ai corsi risultano essere stranieri e alcune classi sono costituite esclusivamente da immigrati”.
I consiglieri regionali dubitano che dietro la scelta dei Centri per l’impiego a favore degli immigrati a scapito dei disoccupati sardi, ciu sia una scelta politica della Regione: “L’Aspal fa partecipare ai corsi di formazione i richiedenti asilo e non i cittadini sardi Neet (Not in Education, Employment or Training), cioè che non lavorano e non frequentano alcun percorso di istruzione o formazione, come prevede il bando. Ma gli immigrati non rientrano in questa categoria, perché per esserlo devono poter certificare di possedere quantomeno la licenza media, mentre per gli stranieri il possesso di questo titolo o manca o non è verificabile”, ha aggiunto Lampis.
“Questa situazione fuori dalle regole è un’offesa nei confronti dei tanti disoccupati sardi e va bloccata immediatamente. È solo un intervento ideologico, finalizzato a favorire l’occupazione dei richiedenti asilo, piuttosto che quella dei nostri giovani in difficoltà”. (red)
(admaioramedia.it)